ITINERARI E LUOGHI
Un viaggio (che non ti aspetti) in Sicilia: dal "deserto" al manto verde tra uliveti e valli
Un viaggio lungo milioni di anni che affiora tra rocce e natura: stiamo parlando del paesaggio dei "calanchi" dove trovare nuovi spettacolari percorsi trekking

I "calanchi" in Sicilia
Un viaggio lungo milioni di anni che affiora tra rocce e natura: stiamo parlando del paesaggio dei “calanchi” dove trovare nuovi spettacolari percorsi trekking che colpiscono lo sguardo per la morfologia che ci catapulta indietro di ere geologiche, riportandoci a tempi remoti dove l’uomo non era che un raro essere in divenire.
Due i luoghi in particolare – non gli unici sul territorio ma i più visibili e raggiungibili - dove andare in escursione per ammirare questa meraviglia geologica di strati di creta sedimentati scavati nella terra friabile dalle acque di scivolamento che sono scese per secoli su queste colline aride.
Come scogliere ma nell’entroterra senza nessuna costa marina, queste venature creano ondulazioni scolpite che spesso luccicano di sali sedimentati o gessi che brillano alla luce, quando l’esposizione è particolarmente assolata.
Una Sicilia decisamente diversa e per questo da non perdere per la sua unicità e diversità che affascina con panorami mozzafiato che si affacciano su valli dalle quali si ammirano i labirinti sottostanti dove vive la vita delle campagne.
La prima bellezza cruda che merita una visita è quella nel circondario di Enna: andiamo a Centuripe nella contrada Valanghe in cui ricadono i Calanchi del Cannizzola, dal nome del torrente omonimo, sito d'interesse comunitario/zone speciali di conservazione della rete Natura 2000, lungo la valle del fiume Simeto - di cui il torrente è affluente - che qui scorre da secoli nello scenario magnetico di quello che è detto “il deserto di Sicilia” già location di set cinematografici, set di riprese diventate famose in pubblicità e video musicali.
Uno spettacolo che ha del surreale dove è il colore oltre alla forma ad attirare lo sguardo, una variazione tra vari stati di giallo e ocra di argille scavate dall’erosione in profonde venature, dove l’acqua si insinua ancora tagliando la terra di queste formazioni aride dove sembra che la vita si sia fermata milioni di anni fa.
Come le aree archeologiche quelle geologiche raccontano l’altra faccia della millenaria storia siciliana e hanno un ruolo fondamentale nella formazione della nostra bellezza naturalistica.
Un sentiero che si snoda nella venatura di questo corpo roccioso, saturando lo sguardo a desta e sinistra.
Diversi ma unici anche per questo sono i Calanchi di contrada Ottosalme nel territorio di Scillato l’entroterra subito dietro la costa nella valle attraversata da un altro fiume arteria, l’Imera settentrionale che nasce dalle montagne madonite e, a valle, si biforca tra il ramo nord e quello verso sud.
Un sito parte dell’European Geoparks Network, un’area naturale protetta all’interno della quale si trovano siti geologici significativi, nella rete che oggi comprende 73 geoparchi in 23 paesi europei.
Questi solchi si approfondiscono e si allungano fino alla valle dell’alveo, ramificandosi e moltiplicandosi in versanti erosi in un insieme di ripide vallecole, separate da creste a forma di lama.
Scillato è famoso per fornire con le sue sorgenti parte dell’acquedotto di Palermo, borgo dei mulini che ancora si possono vedere nel suo circondario.
Differentemente dai precedenti e distanti chilometri, queste formazioni non sono desertiche e al contrario si rivestono di un manto verde brillante che li ricopre non appena l’inverno lascia il posto alla primavera, un verde brillante che crea uno straordinario contrasto cromatico con la gradazione grigio giallo dell’argilla.
Lo scenario non è desertico, la cornice intorno è quella delle montagne madonite che si può ammirare percorrendo l’autostrada che da Palermo va a Catania.
Se già da questa angolazione a distanza il paesaggio è straordinario, camminarci sopra è ancora più strepitoso, passando per le venature di valli che nascono dai canyon interni dove si possono ammirare pareti di stratificazioni geologiche importantissimo riferimento per i geologi.
Per arrivare a destinazione si cammina sulle creste erbose primaverili, passando per boschetti di macchia mediterranea, uliveti secolari, masserie abbandonate memoria di una vita rurale passata, pascoli abitati da greggi e mandrie che vivono allo stato brado.
Così la geologia diventa un pretesto di viaggio al pari del contesto natura o di quello dei borghi, delle città d’arte, dei boschi o delle coste che sintetizza la bellezza del viaggio in Sicilia.
Zaino in spalla e pronti a vivere una esperienza tra natura e avventura offrendovi la possibilità di connettervi con la bellezza diversa della Sicilia che non ti aspetti.
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