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Un parco costiero, vegetale e sportivo: rinasce l'area verde dedicata a Libero Grassi

Il 29 agosto è l'anniversario dell'omicidio a Palermo dell'imprenditore per mano mafiosa. Dopo decenni di degrado c'è la firma sul decreto che fa partire la bonifica

Balarm
La redazione
  • 29 agosto 2024

Il Parco Libero Grassi, a Palermo

Il 29 agosto ricorre l'anniversario dell'omicidio di Libero Grassi, ucciso dalla mafia a Palermo nel 1991. E proprio a ridosso di questa data che ricorda quel terribile episodio arriva l'annuncio del Comune sulla firma del decreto di finanziamento per la bonifica del Parco che in città porta il suo nome, da decenni lasciato al degrado.

Del progetto, nel dettaglio, avevamo parlato in questo articolo.

«La dirigenza del settore Acque e Rifiuti della Regione siciliana ha comunicato al Comune - si legge in una nota congiunta sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore all’Ambiente Piero Alongi e l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta. - l’avvenuta firma della Ragioneria generale del decreto di finanziamento per la bonifica del parco Libero Grassi, riproteggendo le somme da circa 11 milioni di euro del Po.Fesr 2014-2020 sulle nuove programmazioni 2021-2027».

Tradotto questo permetterà «una volta che il decreto sarà registrato ufficialmente - continua la nota - di far partire i lavori di riqualificazione dell’area verde ad Acqua dei Corsari nel giro di un mese e mezzo». Lo dicono il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore all’Ambiente Piero Alongi e l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta.
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«Siamo consapevoli che il percorso sia stato lungo e c’è ancora strada da percorrere, ma questa amministrazione non ha mai voluto mollare il progetto per far rinascere il parco Libero Grassi, principalmente per il dovuto sentimento di rispetto che il Comune rivolge all’uomo e all’imprenditore a cui è intitolata l’area verde e che domani ricorderemo a 33 anni dall’uccisione per mano mafiosa - aggiungono -.

Tutto questo grazie anche alla collaborazione instaurata tra gli uffici degli assessorati all’Ambiente e alla Rigenerazione urbana, e il Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione, che ringraziamo per la disponibilità».

In particolare l'assessore Carta sottolinea come «con l’ormai prossimo avvio dei lavori di bonifica, Palermo conferirà un ulteriore tributo di memoria a Libero Grassi, martire di questa città, donando alle cittadine e ai cittadini un grande parco vegetale, costiero, sportivo e socio-educativo a servizio del quartiere, soprattutto delle scuole e dei ragazzi, dell’intera città che potrà tornare a riappropriarsi di quei luoghi martoriati dalla mafia edilizia dei tempi cupi del “sacco di Palermo” e della città metropolitana poiché quello sarà un meraviglioso parco di ingresso alla città e potrà essere fruito anche dai comuni limitrofi.

Ringrazio sentitamente Alice e Davide Grassi e tutta l’associazione per essere stati costantemente accanto al Comune per stimolare l’azione e non perdere o sprecare le opportunità economiche messe a disposizione dalla Regione Siciliana. Insieme all’Assessore Pietro Alongi e agli uffici del Comune abbiamo lavorato con solerzia e passione per raggiungere questo risultato e oggi, ricorrenza dell’omicidio di Libero Grassi per vile mano mafiosa, possiamo dire che il parco costiero è pronto a nascere e sarà anche un presidio di legalità per il quartiere».

La sua inaugurazione è attesa dagli inizi degli anni 2000 ma non è - di fatto - mai avvenuta. I lavori si sono conclusi nel 2008 e collaudati nel 2009. Dal 2009 l’area è stata nuovamente abbandonata, in un rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione e una farraginosa serie di verifiche dello stato del terreno, durata ben 7 anni.

Ogni anno un comitato di cittadini, insieme alla famiglia Grassi, organizza manifestazioni per sensibilizzare le istituzioni giorno dell’anniversario del delitto di Libero.

Nell'agosto dello scorso anno, in concomitanza con le celebrazioni per l'anniversario, la figlia dell'imprenditore, Alice, aveva preso una posizione ferma: se non fosse partita la bonifica, la famiglia avrebbe chiesto di togliere il nome all'area.

Adesso sembra che non ce ne sarà bisogno.
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