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Un'alga rara nascosta nelle acque siciliane: la nuova scoperta che "ripulisce" il mare

Scoperta a "Geloi Wetland", una rara alga d'acqua dolce evidenzia il valore ecologico delle zone umide siciliane e l'urgenza di strategie di conservazione

Viviana Ragusa
Content writer
  • 11 dicembre 2024

Tolypella glomerata

Nel cuore della Sicilia orientale, la riserva naturale privata "Geloi Wetland", situata nel Comune di Gela, si conferma un'autentica custode di biodiversità.

Un recente studio condotto dall'Università degli Studi di Catania, infatti, ha rivelato la presenza di una rara alga d'acqua dolce, la Tolypella glomerata, segnando un importante passo avanti nella comprensione degli ecosistemi mediterranei e della biodiversità siciliana.

La ricerca, intitolata "New Characeae (Charophyceae, Charales) report in eastern Sicily, Italy" e pubblicata lo scorso novembre sulla rivista "Italian Botanist", è frutto del lavoro dei ricercatori Ilaria Pagana, Alessandra Virzì, Manuel Zafarana e Giuseppina Alongi.

Il loro studio ha documentato la presenza di diverse specie appartenenti alla famiglia delle Characeae, tra cui la Tolypella glomerata, mai registrata prima nel sito di "Geloi Wetland".

Queste alghe sono note per la loro capacità di migliorare la qualità dell'acqua e fungere da bioindicatori, segnalando ambienti di elevata qualità ecologica.
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Situata in provincia di Caltanissetta e nata nel 2017, "Geloi Wetland" ospita habitat ricchi di biodiversità, tra cui zone umide stagionali e permanenti. Questo ambiente, però, è particolarmente vulnerabile alle minacce umane e al cambiamento climatico.

Infatti, la presenza della Tolypella glomerata, una specie che prospera in acque dolci, sottolinea l'importanza di preservare questa tipologia di habitat.

L’alga scoperta in Sicilia si distingue per la sua struttura filamentosa, i talli macroscopici costituiti da una successione di nodi e inter-nodi di lunghezza variabile e per la sua capacità di adattarsi a variazioni di salinità.

Tuttavia, come emerso dallo studio, la sua fertilità diminuisce in presenza di elevata salinità, rendendo necessaria un’attenzione particolare nella gestione dell'area.

La scoperta dei ricercatori dell'Università degli Studi di Catania, infatti, rinnova l'urgenza di implementare strategie di conservazione per le zone umide siciliane.

Gli autori della ricerca auspicano la creazione di una "Lista Rossa" nazionale per le Characeae, fondamentale per monitorare e proteggere queste specie in pericolo.

Ma è necessario anche promuovere la conoscenza del valore ecologico di "Geloi Wetland", rafforzare le misure per limitare l’impatto umano e preservare la qualità dell’acqua e, infine, continuare a studiare la biodiversità locale, favorendo collaborazioni interdisciplinari.

"Geloi Wetland", infatti, è una testimonianza del delicato equilibrio della natura. E la scoperta della Tolypella glomerata ci ricorda quanto sia importante proteggere questi ecosistemi unici, patrimonio inestimabile della Sicilia e del Mediterraneo.
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