CRONACA
Tutta Palermo piange Totò Schillaci: addio all'eroe delle "Notti magiche" di Italia '90
Dal grande salto nella Juventus, ai mondiali, fino alla malattia. Ripercorriamo insieme la vita del bomber palermitano che ha fatto la storia del calcio italiano
Totò Schillaci durante Italia-Argentina ai mondiali del '90
Protagonista assoluto dei Mondiali di calcio 1990, Totò ha scritto con i suoi gol pagine indelebili della storia del calcio italiano, regalando pura gioia ai palermitani in tutto il mondo.
Tutta Palermo oggi piange uno dei suoi "miti" di sempre. Per rendere il giusto tributo a Schillaci, il Comune ha deciso di mettere a disposizione lo Stadio Renzo Barbera per l’allestimento della camera ardente.
Classe 1964, nato e cresciuto nel quartiere popolare di San Giovanni Apostolo (noto come il Cep), a Palermo, inizia a muovere i primi passi all'interno del calcio professionistico nelle giovanili dell'AMAT Palermo.
Il primo club a prenderlo in considerazione è proprio il Palermo, tuttavia l'accordo non va in porto. Nonostante ciò nel 1982 entra a far parte del Messina all'interno della categoria C2.
Le sue prestazioni sono così degne di attenzione da essere notate da Azeglio Vicini, al tempo allenatore della Nazionale Azzurra, che lo recluta per quella che diverrà una delle Nazionali italiane più amate di sempre, quella delle "Notti magiche", disputate negli anni '90.
Totò da riserva diviene presto titolare e durante questi mondiali entra ufficialmente a far parte della storia del calcio italiano, e non solo.
Nonostante il sogno di arrivare in finale si infrange durante i rigori in semifinale contro l'Argentina di Maradona, il bomber palermitano diviene non solo capocannoniere e miglior giocatore, ma nel '90 arriva addirittura secondo nella classifica del Pallone d'oro.
Dopo la sua esperienza all'interno della Juventus, nella stagione 1992-1993 passa all'Inter, dove rimane per due anni, dopodiché vola in Giappone. Ad offrirgli un ottimo contratto, anche dal punto di vista economico, la squadra nipponica Júbilo Iwata.
Schillaci diventa il primo calciatore italiano a far parte del campionato giapponese. Nel 1997 subisce un serio infortunio che lo allontana dai campi da calcio, fino al suo ritiro reso ufficiale nel 1999. In carriera totalizza 120 presenze e 37 reti in serie A e 105 presenze e 39 reti in serie B.
Sono diverse le esperienze, anche lontane dall'ambito calcistico, che vive dopo il suo ritiro. Nel 2000 apre un centro sportivo per giovani, chiamato "Louis Ribolla", dove allena diversi ragazzi diventati anche professionisti.
Nel 2004 partecipa all'Isola dei Famosi, dove si classifica terzo. Segue qualche esperienza come attore. Poi nel 2022 arriva una notizia difficile da affrontare per il bomber di Italia '90: la diagnosi di un tumore al colon retto, che lo costringe a due operazioni a cui viene sottoposto nei mesi successivi.
È proprio durante questo doloroso percorso che Salvatore Schillaci, il 16 gennaio del 2023, all'interno della clinica oncologica La Maddalena, si ritrova ad essere spettatore dell'arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro.
«Aspettavo la mia visita di controllo - ha raccontato all'ANSA l'ex calciatore -. Avevo appena finito la colazione al bar e in un attimo mi sono ritrovato circondato da persone incappucciate con le armi spianate. Ho pensato a un attentato. Poi i carabinieri si sono qualificati, ma per un attimo io e quelli intorno a me ci siamo spaventati».
Nel 2023 la malattia sembra essere sparita del tutto e per questo, con l'approvazione dei medici, parte alla volta di una nuova avventura in India, grazie al reality "Pechino Express". Una rivincita sulla malattia che affronta insieme alla moglie Barbara. Insieme riescono a raggiungere la semifinale del reality show.
Nonostante il cancro sembrava fosse stato sconfitto, domenica 8 settembre viene reso pubblico il peggioramento delle sue attuali condizioni di salute e il conseguente ricovero presso il reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo.
Seguono giorni di ansia per il campione e momenti in cui sembrava che anche stavolta potesse farcela fino a quando questa mattina, mercoledì 18 settembre, ha chiuso gli occhi per sempre all'ospedale Civico.
Salvatore Schillaci non hai mai giocato per il Palermo, eppure tutta la città sta soffrendo la perdita non solo di un proprio concittadino, ma di una leggenda, dell'eroe che ha segnato per sempre le "Notti Magiche" di Italia '90.
«Con la prematura scomparsa di Totò Schillaci, la città piange la perdita del calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale - lo ricorda il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla -. Una popolarità che, però, non ha mai cambiato Schillaci, il quale ha sempre mantenuto un animo gentile, umile e disponibile.
Per l’Italia gli occhi e i gol di Schillaci hanno rappresentato il simbolo delle notti magiche dei Mondiali del ‘90, ma per Palermo hanno significato molto di più, l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili. Per queste ragioni e di concerto con i familiari l’amministrazione comunale, per rendere il giusto tributo a Schillaci, ha voluto mettere a disposizione lo Stadio Barbera per l’allestimento della camera ardente e ringrazio il Palermo Football Club per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati. Ai familiari di Totò Schillaci rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore».
«Il Palermo FC, con il presidente Dario Mirri e tutta la famiglia City Football Group, esprime il proprio grande cordoglio per la prematura scomparsa di Salvatore Schillaci e si stringe al dolore della famiglia di Francesco Di Mariano (attuale giocatore rosanero nipote di Schillaci, ndr).
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