STORIE
Torna in Sicilia e fa "volare" l'azienda di famiglia: Martina e la sua idea vincente d'impresa
Ha 27 anni ed è di Marsala. Col padre dirige un'azienda che punta alla tutela e all'inclusione nata dall'intuizione di chi ha creduto nelle potenzialità di un'agricoltura diversa in Sicilia e in Italia
Martina Licari, 27 anni, ha studiato all’Università Bocconi di Milano per conseguire una Laurea in Management e una specialistica in Marketing. È partita dalla sua città nel 2013 ed è tornata nel 2019. In azienda si occupa delle vendite e per alcuni brevi periodi si sposta ancora a Milano, viaggiando per questioni lavorative. «Il nostro progetto – dice - è a 360 gradi, sul terreno e sulle persone, nato con l’idea di accogliere la diversità, che si manifesta nel curare un territorio con tutte le sue particolarità. Che le persone che vi lavorano siano diverse è un segnale di ulteriore arricchimento».
L’azienda sorge in contrada Ciavolo, e vende anche prodotti creati nelle case circondariali, tra le quali, ad esempio, l’Arcolaio, una cooperativa sociale nata a Siracusa nel 2003 con l'obiettivo di favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti e di altre persone, tramite l’attività principale che oggi è la produzione dolciaria da agricoltura biologica.
«Mio padre ha creato la azienda nel ’92 – aggiunge – e ci sono voluti diversi anni per pensare a un’agricoltura diversa in quel periodo in Sicilia. Tutto quello che produciamo è biologico; dopo diversi anni abbiamo sviluppato un progetto più concreto e oggi abbiamo circa 65 ettari di terreni, non tutti coltivati. Il maggiore appezzamento è in contrada Ciavolo, ma abbiamo acquistato anche altrove e abbiamo un terreno anche a Salemi. Cerchiamo di far crescere nel tempo il progetto di biodiversità che abbraccia diverse iniziative. Produrre in agricoltura biologica significa tutelare il territorio siciliano che è unico e include tanto altro».
Martina spiega che con il padre, Filippo Licari, ha cercato di strutturare una vegetazione che fosse quanto più diversificata e autoctona possibile: hanno piantato alberi di fico, cotogno, giuggiolo, lasciando siepi di ulivo, muretti a secco e utilizzando tecniche super innovative che non prevedevano concime e fertilizzanti. Una delle tecniche utilizzate è quella del ‘banker plant’, il cui termine viene utilizzato per descrivere la componente vegetale del sistema. Una tecnica tutta naturale con l’utilizzo di insetti.
«Il progetto più grande è quello delle fragole, con circa 12 ettari di fragole piantate che l’azienda produce da ottobre a giugno in modo del tutto naturale». Gli immigrati che ci lavorano sono arrivati pian piano e alla fine si è creata questa comunità. «Sono nordafricani, molti del Gambia – dice Martina – qualcuno ci ha presentato degli amici, qualche cugino, ed è più bello proprio per questo. Il progetto con gli ex detenuti è stato avviato in collaborazione con un carcere e a rotazione sono arrivati dei ragazzi che hanno una motivazione incredibile. Nel lavoro cercano un’opportunità di riscatto grande. Ci piacerebbe meglio sviluppare questa parte».
Com’è arrivato l’aggancio con il programma Linea Verde? «Per un passaparola sono arrivati a noi, serviva una ragazza che potesse raccontare una storia, e ci siamo resi disponibili per parlare della nostra realtà». Martina aveva un sogno, che ha realizzato, e che sintetizza così: «La mia idea era quella di unire una parte umanistica alla parte più numerica; fare marketing che nell’ideale comune unisce il lato economico alla pubblicità è più numerico. Mi piaceva fare questo tentativo, mi è piaciuto studiarlo, sono andata e tornata per creare e oggi vivere una situazione ideale. Il mio sogno era quello di far sviluppare e far ingrandire l’azienda di famiglia, impegnandomi per quello che davvero mi piace».
I Frutti del Sole è una realtà di agricoltori e produttori biologici che nasce quando in quattro dentro un piccolo magazzino hanno creduto nelle potenzialità di un’agricoltura diversa in Sicilia e in Italia. E oggi produce agrumi, ortaggi di pieno campo e in serra. Sono specialisti e agricoltori. Conoscono le varietà dei prodotti e seguono una filiera del gusto che possa soddisfare le particolarità di tutti i mercati. Con un progetto etico, che crede nel riscatto sociale e nell’agricoltura come opportunità.
E che è riuscito a fare rete, associando cinquanta agricoltori biologici di tutta la Sicilia che conferiscono ogni giorno presso il magazzino marsalese agrumi, frutta e ortaggi in coltura protetta per un’estensione totale di 500 ettari. L’azienda è presente in tutte le regioni ed esporta anche in Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Danimarca, Germania, Svizzera, Austria, Svezia e Polonia.
Una realtà importante, che trasforma le sue produzioni biologiche in conserve vegetali: olio, vino, marmellate, sughi, prodotti da forno, condimenti, frutta secca, legumi. Un’impresa che ha un’anima, e che sa dare il miglior buongiorno a questa terra su cui bisogna ancora scommettere, utilizzando al meglio le mani, e il cuore.
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