STORIE
Studiava lingue, ora sogna di danzare in Sicilia: chi è Asia, che balla contro la mafia
Non è un mondo semplice quello della danza, tutt’altro; è costellato di sacrifici. Tante le esperienze al suo attivo tra cui anche il musical "Mafia: il mondo parallelo"
Asia Gentile
Sentimenti che conosce bene Asia Gentile, 24enne di Campobello di Mazara, che ha iniziato a studiare all'età di 4 anni all’Accademia di danza "The royal school of dancing" di Maria Elena Quinci, a Mazara del Vallo e che adesso vive a Roma, dove frequenta la D.A.F. Dance Arts Faculty di Mauro Astolfi per concludere un lungo percorso e coronare il sogno coltivato da tempo.
«È la scuola di danza che cercavo e mi piace lo stile di Astolfi – dice Asia -. Io vivo qui in Accademia dal lunedì al venerdì, dalla mattina al pomeriggio, e a volte anche il sabato e la domenica per seguire le diverse lezioni di classico, fisiotecnica, arti sceniche.
Capita che nei fine settimana abbiamo delle coreografie con coreografi di fama internazionale e direttori di compagnie i cui insegnamenti porteremo a fine anno agli esami. Finisco finalmente i 5 anni e poi vorrei entrare in una Compagnia. Sono tirocinante di una compagnia che è la “Somethingelse dance company” della coreografa Fabiana Meini. Spero di realizzare finalmente il mio desiderio».
Bellissimi i ricordi legati a Siena, quando si è esibita all’Ateneo della danza e poi al Museo Santa Maria della Scala, ed è per questo che vorrebbe restare in Italia, anche se le maggiori compagnie si trovano in Germania.
«Mi piacerebbe proprio la Sicilia – dice - ma so che il massimo che potrei fare nel mio campo è a Catania. Intanto dopo aver finito la triennale punto alla specializzazione e continuo a fare audizioni per operette in giro».
Asia ha recentemente ricevuto i complimenti del sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, anche a nome di tutta la comunità, che è orgogliosa del successo professionale ottenuto dalla ballerina danzando nel musical "Mafia: il mondo parallelo", uno spettacolo di sensibilizzazione contro la criminalità, portato in scena nell’auditorium Parco della Musica di Roma, in occasione del 30esimo anniversario della fondazione della DIA.
Il primo cittadino ha voluto sottolineare come l’arte rappresenti un forte veicolo di messaggi sociali capaci di arrivare al grande pubblico, e pertanto ha rivolto ad Asia l’augurio di una carriera ricca di tanti altri importanti traguardi.
Il musical è stato realizzato con la collaborazione della DIA e dell’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza, la Legalità e la Lotta alla Corruzione della Regione Lazio, e con il patrocinio della Fondazione Falcone.
Nello spettacolo, che ha avuto come testimonial l’étoile Eleonora Abbagnato, Asia Gentile ha danzato assieme ad altri 14 ballerini provenienti da tutta Italia, portando in scena un viaggio emozionale che ha ripercorso i turbamenti di chi è coinvolto nella vita di mafia, dalla storia disperata di Giuseppe Di Matteo, il bambino con la passione per i cavalli, figlio di un collaboratore di giustizia, ucciso e sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia, al maxiprocesso, alla strage di Capaci e alla costituzione della DIA.
«Per questo ruolo avevo fatto un’audizione con la coreografa Valeria Vallone – dice la giovane Asia – con altre tre ragazze, e io facevo un po’ di tutto nel musical, tutto il corpo di ballo».
A 17 anni voleva studiare lingue, ma in realtà non hai mai smesso di pensare alla danza. Anzi, restava nel suo intimo, al punto che quando la madre voleva esercitare la sua autorità e paventare una punizione, minacciava di non mandarli a danza.
«Lì capivo, e capivamo tutti, quanto fosse importante per me. A 18 ho fatto tre audizioni, a Roma, a Milano e a Zurigo, passandole in tutti e tre i posti, dove mio padre mi ha sempre accompagnato, ma alla fine ho scelto Roma, perché era il luogo e l’Accademia in cui volevo andare.
Se non entrerò in una Compagnia continuerò a fare audizioni e spettacoli. Le mie amiche sono tutte scese giù, e so che a 30 anni dovrò comunque cambiare vita e dedicarmi all’insegnamento della danza, ma fino ad allora ci proverò. Lo stile di Mauro mi piace. Io guardo gli altri ma non mi faccio condizionare, e per questo non ho dei modelli precisi; amo la vera tecnica, una cosa che starei a guardare per ore».
Fino a 18 anni Asia ha vissuto a Campobello di Mazara, frequentando il Liceo linguistico a Castelvetrano. La danza è un amore di famiglia, perché la sorella è titolare di una scuola di danza a Campobello.
«Amo anche le lingue, che comunque non sono disgiunte dalla danza, perché noi stiamo a contatto con gente proveniente da ogni dove, internazionale».
Del musical di Roma, del 10 dicembre scorso, è felice, soprattutto del fatto che a vederla c’erano i suoi genitori, e le sue amiche. La tv le interessa meno. «Credo che se si è bravi, si faccia strada ugualmente, anche senza la popolarità del piccolo schermo – dice - .
Certamente se mi chiamassero non disdegnerei, però seguo un’altra strada. Sono molto contenta di aver fatto un percorso con Giuliano Peparini, coreografo, regista teatrale e ballerino, fratello di Veronica Peparini che è un’insegnante del programma “Amici”.
Essere stata scelta da lui è motivo di orgoglio, anche se poi il Covid ha bloccato tutto, compreso lo spettacolo che avevamo in programma nell’ambito della sfilata di Dolce e Gabbana a Milano, ma resta un motivo di soddisfazione per me essere stata ben valutata da lui».
Infinite, alla luce della giovane età, le esperienze artistiche di Asia, che ha eseguito vari stage di Danza Contemporanea e Modern, frequentato Master Class di danza classica e partecipato a Stage Internazionali e Master Class di Contaminazione con coreografi e ballerini di grande fama.
A Roma ha intrapreso la formazione da ballerina professionista, studiando giornalmente ma viaggiando sempre per varie audizioni in giro per il mondo (Londra, Berlino ecc…). L’obiettivo adesso è frequentare con successo e fino alla fine il “DAF NEXT - The international post graduate program in Italy”, per proseguire il suo percorso con la determinazione e la tenacia che l’hanno sempre contraddistinta.
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