FOOD & WINE
Sembra Cuba ma non è: "Locale" profuma di Sud del mondo ma è ancorato a Palermo
Ricorda le case particular di Cuba o le case cortigiane del Messico con colori forti che si estendono per circa 500 metri quadrati tra cortile esterno, cocktail bar e il ristorante
Il cortile di "Locale" a Palermo
Stanze, spazi, angoli che si svelano a poco a poco, passo dopo passo, dai divani, alle sedie, passando per le maioliche antiche, tutto diverso, tutto frutto di un'attenta ricerca che regala un'anima a quello che sarebbe stato solo uno spazio. Un luogo che è tanti luoghi quante le proposte per passare ore all'insegna della spensieratezza, della musica e del buon cibo. Varcato quel portone si è catapultati in uno spazio senza tempo dove tutto ha un suo tempo lontano dal caos della città.
Daniel ha vissuto dieci anni all'estero che gli sono serviti come spunto creativo per riportare tutto quello che lo ha colpito, ben annotato in alcuni diari disseminati per il "Locale". «Ognuno di noi aveva il suo lavoro. - racconta Daniel - Io lavoravo da diversi anni come manager in locali tra Ibiza, Londra e Milano. Greta, laureata in disegno grafico, collaborava con una nota rivista palermitana e papà dopo tanti anni nel settore alberghiero gestiva realtà importanti del panorama cittadino, come il Circolo Ufficiali. Ma mancava qualcosa, mancava realizzare il sogno di nostro padre, quello di aprire un’attività di famiglia che ci permettesse di lavorare tutti insieme. Quindi abbiamo deciso di investire nella nostra terra con un concept tutto nostro».
Un inno alla bellezza del sud del mondo, dalle proposte culinarie fatte per essere condivise come i famosi "piattini" (che ricordano le tapas spagnole) consigliati per cominciare un pasto con la condivisione del cibo, passando per i cocktail internazionali proposti in chiave local, per arrivare al cuore pulsante che è la cucina a vista da dove escono piatti che oltre a raccontare la Sicilia, grazie agli accostamenti insoliti e creativi delle materie prime, stupiscono il palato di chi li assapora. Un'osteria cool o bistrot contemporaneo dove sentirsi a casa è d'obbligo senza tralasciare la professionalità.
Passione e calore si intrecciano creando trame di piacevolezza e dopo averlo scovato non si può fare a meno di tornare, perchè come diceva la cantante sudamericana Chavela Vargas, che in questo contesto calza proprio a pennelo: «Si ritorna sempre nei luoghi in cui si ha amato la vita».
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