LIBRI
"S’abbruciaru i cazzilli": curiosità, storie e proverbi nello Zibaldone palermitano 2024
Lo Zibaldone palermitano, disponibile nelle edicole e nelle librerie, accompagna i lettori alla scoperta delle nostre radici affinché non siano dimenticate
Il Genio di villa Giulia
Lo Zibaldone palermitano ci accompagna, giorno dopo giorno, alla scoperta delle nostre radici, perché esse non vengano dimenticate, affinché la memoria della nostra storia continui ad essere stimolo per riflettere su come siano cambiati nel tempo i costumi della nostra società.
È proprio questo il motivo che spinge Lino Buscemi, nella bella prefazione al volume, a ricordare un detto del grande architetto cinese Wang Shu: "Perdere il passato significa perdere il futuro!".
Scrive Buscemi: «L’ammonimento, meditato e sereno, di Wang Shu è rivolto principalmente, a mio avviso, ai giovani di tutte le nazioni del mondo che hanno il diritto, nel presente della loro formazione, di non "perdere" di vista il futuro ma neanche il passato se vogliono costruire una società migliore e una proficua e soddisfacente, sotto ogni profilo, prospettiva di vita personale».
Ma la novità di questo numero dello Zibaldone è la serie dei numerosi riquadri dedicati a Donne da non dimenticare, che è quasi un invito rivolto a tutti, specialmente in questi tempi in cui giornalmente si hanno notizie di donne maltrattate, abusate o uccise atrocemente, sulla fondamentale presenza in ogni tipo di società della Donna e della stima e rispetto che si deve sempre avere verso "l’altra metà del cielo".
Non mancano poi, come nelle altre edizioni, tante curiosità, come la "Fiera dei Morti" o "L’invasione delle locuste", che aprono squarci della nostra storia cittadina, e il delizioso Piccolo Dizionario Siciliano che riporta in vita i nostri modi di dire (s’abbruciaru i cazzilli, puntunieri) che echeggiano il nostro parlare quotidiano tra gli amici, anche se tra i giovanissimi molte espressioni dialettali appaiono ormai obsolete senza sapere che spesso il nostro dialetto rende più incisiva un’osservazione che altrimenti suonerebbe un po’sbiadita.
Zibaldone palermitano, da regalare, da collezionare, da leggere, da consultare, da usare per segnare i nostri impegni, da conservare come un pezzo della nostra storia.
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