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Riapre in Sicilia il teatro tra i più antichi d'Italia: un (autentico) gioiello neoclassico

Qui si esibì un esordiente Andrea Bocelli. La "bomboniera" è stata rinnovata nel tempo dopo anni ciclici di chiusura, per restauri o lungaggini burocratiche

Jana Cardinale
Giornalista
  • 11 ottobre 2022

Il teatro comunale di Marsala "Eliodoro Sollima"

Il Teatro Comunale “Eliodoro Sollima” di Marsala è pronto, finalmente, a riaprire le sue porte al pubblico. Vi sono stati eseguiti i lavori di manutenzione necessari, è stato realizzato il bagno per i disabili ed è stato completato l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Il sindaco, Massimo Grillo, ha annunciato che l'obbligo di adeguarlo alla normativa che agevola la fruizione ai portatori di handicap risale al 1996 e che, a distanza di quasi trent'anni, questi servizi sono ora stati assicurati, rimuovendo così la principale causa della chiusura, che si protraeva con notevole rammarico degli operatori culturali, che ne hanno reclamato, a più riprese, una nuova stagione.

Assieme ai suddetti lavori, il Comune ha provveduto a una manutenzione complessiva della struttura, intervenendo sull'impianto di climatizzazione, ripristinando le luci d'emergenza, effettuando la revisione dell'impianto antincendio e la verniciatura delle parti lignee con prodotto termo resistente.
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«A breve – ha assicurato il primo cittadino - incontrerò gli artisti marsalesi per stabilire termini e modalità per dare inizio alle attività teatrali». E così il vero gioiello locale di poesia ed eleganza, che da sempre "costringe" chi vi entra per assistere a uno spettacolo, a una conferenza stampa o a un convegno, a trascorrere alcuni minuti di meraviglia con il naso all'insù, ritorna in possesso dei suoi abitanti.

La storia del teatro comunale Eliodoro Sollima – in memoria del compositore marsalese che fu per anni direttore del Teatro Massimo e del Conservatorio musicale di Palermo - inizia l'11 maggio 1807, quando il re Ferdinando IV di Borbone diede a don Leopoldo Fedele il permesso di "costruire un teatro stabile onde potervisi rappresentare comedie, tragedie e opere in musica…".

Il teatro, che si inserisce nella tipologia neoclassica dei teatri ottocenteschi, viene comunemente definito la "bomboniera" della città, per la dolcezza dei suoi arredi e per la sua architettura, che nel tempo ha rinnovato il proprio vigore grazie alle più volte reclamate riaperture, dopo anni ciclici di chiusura per restauri o lungaggini burocratiche che ne impedivano la fruizione.

Il teatro, infatti, funzionò regolarmente, dalla sua edificazione, fino al 1824. Poi fu chiuso, e nel 1840 il Comune lo espropriò per pubblica utilità, rinnovandolo e ingrandendolo fino a prevedere l'aggiunta di decorazioni e attrezzi scenici. La programmazione andò avanti, più o meno regolarmente, per decenni, fino al 1952.

Fu anche sede della prestigiosa Scuola Musicale Comunale, diretta dal Maestro Giovanni Galfano, punto di riferimento per tutta la Sicilia occidentale per la formazione di musicisti ed insegnanti, e fino al 1968 ritenuta "unica struttura nel suo genere".

Abbandonato al degrado dal 1974, anno di chiusura della scuola musicale, il teatro è stato oggetto di un completo intervento di ristrutturazione che nel 1994 lo ha restituito, in tutta la sua bellezza e il suo calore, alla città e alle programmazioni di spettacoli teatrali e musicali, con un concerto dell'allora esordiente Andrea Bocelli.

Il teatro comunale è dotato di quasi trecento posti a sedere, tre ordini di palchi, platea e loggione. Negli anni recenti aveva ospitato iniziative culturali di diverso genere, tornando ad essere uno dei contenitori culturali più amati dai marsalesi. I cartelloni culturali che si sono susseguiti hanno proposto manifestazioni legate a ricorrenze di tradizione cittadina, spettacoli di cabaret, opera lirica, poesie, prosa e incontri letterari in occasione di presentazioni di libri con i rispettivi autori.

L'eleganza dell'insieme del "piccolo" teatro marsalese trova comunque la sua punta di eccellenza nelle decorazioni neoclassiche del soffitto. Una vera perla, il "Sollima", che è tra i più antichi teatri italiani, il cui atto di nascita è datato 1807, più antico anche de La Fenice di Venezia.

Ha ospitato periodicamente eventi di varia natura e, per alcuni anni, in occasione della giornata mondiale del teatro, il 27 marzo, vi è stata organizzata una visita al suo interno con le scuole superiori.

Attualmente il teatro comunale, che ha sede nella via omonima, intersezione della più nota via Armando Diaz, è in attesa della sua rinascita, dopo gli ennesimi lavori di manutenzione che le varie Amministrazioni che si sono succedute hanno man mano predisposto rendendolo operativo fino, però, a nuova chiusura per altri lavori necessari protrattisi a loro volta nei mesi e negli anni.

Interventi strutturali al "Sollima" sono stati eseguiti anche negli anni ’90, mentre altri lavori più recenti sono stati dedicati agli affreschi e alle decorazioni che fanno del "regio" Teatro comunale (1807) una delle maggiori attrazioni del panorama culturale lilibetano.

Il Teatro Comunale è un autentico gioiello del centro storico cittadino, che ha vissuto da qualche anno le sue chiusure per lavori più lunghe e incerte. Per la sua riapertura puntuali sono stati in città gli appelli lanciati dai rappresentanti del mondo culturale.

Ultimo, in ordine di tempo, è quello del regista Massimo Pastore, che aveva voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni alle sue sorti, dichiarando in occasione dell’importante traguardo dei dieci anni di attività del TAM (Teatro Abusivo Marsala) una realtà nata "spontaneamente" sugli scogli di Capo Boeo nell’estate del 2011 dalla passione di un gruppo di giovani allievi dei suoi laboratori teatrali nei licei cittadini, di voler portare in scena per questa desiderata riapertura un evento simbolico.

L’incantevole teatro “Sollima", che nel periodo post bellico fu sede di dibattiti politici per l’elezione del primo parlamento repubblicano, si appresta, quindi, a riprendere il suo cammino verso una nuova vita, con la preziosa formula della bellezza che i tanti nostalgici hanno già conosciuto e festeggiato.
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