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Qui sorgevano le officine Ducrot: la storia (ora sul web) dei Cantieri culturali alla Zisa

È attiva la nuova piattaforma online che permette di ottenere tutte le informazioni relative agli spazi di quello che viene definito a Palermo un "ecosistema culturale"

Balarm
La redazione
  • 16 gennaio 2021

I padiglioni dei Cantieri Culturali alla Zisa

È attiva da qualche giorno la nuova piattaforma online che permette di ottenere tutte le informazioni relative agli spazi di quello che viene definito a Palermo un “ecosistema culturale”, cioè le realtà che operano nel perimetro dei Cantieri Culturali alla Zisa, vasto 55.000 metri quadri.

Nel 2019, in particolare, si è formato l’ETS Cantieri Culturali alla Zisa, un ente che riunisce queste realtà, diverse per storia e non solo, che hanno deciso di iniziare un percorso comune, per facilitare la gestione di uno spazio grande e complesso come è quello dei Cantieri.

L’obiettivo è quello di massimizzare queste relazioni, così da mettere insieme, ognuno con le proprie peculiarità, le forze e offrire un luogo di innovazione culturale che diventi un esempio nel panorama nazionale e non solo.

Navigando nella nuova piattaforma web dei Cantieri Culturali alla Zisa, si possono ottenere informazioni in merito ad attività e orari dell’offerta culturale proposta dai 32 spazi già attivi (su un totale di 39 disponibili), in maniera continuativa.
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Di questi 32 spazi, 12 sono gestiti da enti del terzo settore, 4 da enti stranieri, 7 da enti pubblici e 9 dal Comune di Palermo.

Insieme realizzano una "Cittadella delle Culture" a tutti gli effetti offrendo momenti di formazione, attività teatrali, musicali, cinematografiche e iniziative di comunità.

Ad animare quotidianamente questi luoghi è una comunità ibrida composta da artisti, creativi, giovani studenti, abitanti del quartiere Zisa, innovatori e, non ultimi, sognatori che credono nel ruolo sociale, oltre che personale, della cultura a 360 gradi.

Dall’Accademia di Belle Arti allo Spazio Mediterraneo Green Lab, da Casa Marceau al Cinema De Seta, dall’associazione Lumpem al Centro Sperimentale di Cinematografia, passando per i luoghi prettamente aggregativi come il Cre.Zi.Plus e Tavola Tonda, fino al Goethe Institut, all’Institu Français e allo Zac.

Da qualche anno, lentamente, i Cantieri Culturali della Zisa stanno rivivendo i fasti produttivi, è il caso di dire, oggi a sfondo culturale, che hanno scritto la storia di Palermo ad inizio ‘900.

La storia prende il via qualche anno prima: sul finire dell’800 abitava a Palermo Carlo Golia, un imprenditore che aveva una fabbrica di specchi e commerciava articoli di lusso.

Fatale fu l’incontro con Maria Roche, una fascinosa donna di origine francese rimasta vedova mentre era in dolce attesa.

Il bimbo di Maria si chiamò Vittorio, come il padre Victor Ducrot, un ingegnere ferroviario che lavorava a Malta.

Palermo era un buon mercato a quel tempo e Golia ampliò la sua impresa, iniziando la fabbricazione di mobili.

L’Esposizione Nazionale del 1892 fu il campo da gioco su cui l’imprenditore consolidò il proprio impero, iniziando al tempo stesso una collaborazione ed un’amicizia tra l’imprenditore e la famiglia Basile.

La svolta nella produzione della fabbrica di Carlo Golia si ebbe quando il figlio adottivo Vittorio, siamo intorno al 1902, si affiancò al padre e poi, alla sua scomparsa, divenne il capitano dell’azienda, a cui cambiò il nome.

Comincia così uno dei periodi più fiorenti per Palermo.

La fabbrica cominciò a produrre mobili di altissima qualità che andarono ad arredare i luoghi più belli e importanti anche in scala nazionale. Tra questi il Grand Hotel Villa Igiea, il Grand Hotel delle Palme in città e Montecitorio.

In circa trent’anni la fabbrica si espanse enormemente, raddoppiando il numero di operai di anno in anno fino a raggiungere quota 2000 intorno agli anni ‘30.

In quel periodo aveva sedi e negozi a Milano, Napoli, Roma oltre che, naturalmente a Palermo.

L’ultima impresa di Vittorio Ducrot, imprenditore lungimirante e capace, è ancora visibile sulla facciata della palazzina che si trova all’entrata di via Paolo Gili, dove compare la scritta SAAS.

La palazzina, infatti, fu il centro amministrativo della Società Anonima Aeronautica Siciliana, dopo che nel 1936 gran parte del mobilificio fu convertito per la produzione di aerei.

Ormai, però la guida di Ducrot volgeva al termine e nel 1939 la società fu ceduta ad un imprenditore genovese con un costante declino fino al 1973 quando una grande fetta dell’area dei Cantieri fu destinata all’ edilizia residenziale.

Il momento che viene definito “nuovo inizio” risale al 16 luglio 1995 quando il comune di Palermo ha acquistato quel che restava della fabbrica Ducrot, cominciando una lenta trasformazione con l’introduzione di attività culturali che, con alti e bassi, ha portato alla realtà attuale e ai nuovi Cantieri della Zisa.
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