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Qui c'è scritto "Sunsufuaddriunnivulemo": un giorno nella casa museo in Sicilia

Se l’esterno provoca reazioni emotive esigenti (la prima opera risale al 1981), gli interni rubano espressioni esclamative di ogni tipo. Il reportage da Mazara del Vallo

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 29 settembre 2024

Emmanuele Lombardo nella sua casa-museo a Mazara del Vallo

“Il 7 agosto 2007 lasciai l’attività che avevo prima e mi dedicai completamente all’arte. Non ero io a fare l’agente di viaggio, ma il mio fantasma, la mia ombra. Non era la mia vita”.

Uno stile di vita per certi versi unico, per altri l’inizio di un viaggio. Questo e tanto altro è reso possibile grazie alla Via dei Tesori. Casa Lombardo è uno capolavori facenti parte dell’elenco da visitare.

Nella patria storica del Satiro Danzante, il quartiere arabo della Casbah, le storie dei pescatori siciliani e i siti archeologici da recuperare spiccano nuove forme di cultura interessanti a Mazara del Vallo.

A poche centinaia di metri dalle brezze mediterranee la famiglia Lombardo ha deciso di aprire casa (e rendere pubblico) a chiunque la voglia associare il silenzio alla conoscenza.

Lontani da eccessi e caos quotidiano, lo spirito d’osservazione e l’ascolto diventano i veri protagonisti di "un’ispezione investigativa" alquanto particolare. Sin dalle prime battute, una volta messo piede all’esterno dell’abitato, messaggi di partecipazione coinvolgono tutti.
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Grandi e piccini hanno la possibilità di entrare in un mondo a parte, dove arte, cultura e storia rappresentano gli ingredienti per evadere dalla monotonia.

Il signor Emanuele (Lombardo) ha da sempre portato avanti la sua passione per l’arte. Aneddoti, motti e partecipazione lo rendono un uomo dalle perfette geometrie.

Non esistono materie prime che non abbiano effetto su di lui. Tra Mazara 2, cave e aziende dismesse, ogni singolo pezzo è adatto per inventare un nuovo capolavoro.

I viaggi sparsi nel mondo hanno definito una forte sensazione “volontaria” di lontananza da un mondo in piena crisi umana. Insieme alla moglie, l’architetto Francesca De Santi (conosciuta al liceo artistico), hanno creato un forte idillio artistico.

Hanno vissuto l’arte come modo di concepire la coppia. “Se un quadro provoca sussulti, anche a mia moglie accade la stessa cosa. Se un animale innocuo provoca uno scossone emotivo, stessa cosa accade a lei. Viviamo tutto in simbiosi e l’arte stessa, bizzarra, nel tempo, ha fortificato la nostra unione”. E ancora, “Sessanta anni di conoscenza non possono spiegarsi in poche parole”.

Quest’ultima considerazione è colta durante i passaggi tra una stanza e l’altra. Qui si elaborano tesi fantasiose, non sempre comprensibili (per noi umili curiosi).

I visitatori si e devono calarsi in una dimensione concettuale non indifferente.

È un labirinto dedicato a personaggi importanti con angoli intitolati come pagoda Pirandello, piazzetta Beethoven, ingresso Ludovico Corrao, pagoda Salvador Dalì, largo Prassitele, viale Anton Gaudì (dietro a quest’ultimo artista è curioso il pensiero dello stesso Emanuele Lombardo) e rua Joan Mirò.

Se l’esterno provoca reazioni emotive esigenti (la prima opera risale al 1981), gli interni rubano espressioni esclamative di ogni tipo: Wow! Che bello! Fantastico! I colori, la fantasia, i motivi prodotti hanno “effetti collaterali immediati".

Anche i figli sono partecipi attivamente alla causa familiare. Tania è una pittrice affermata, che ammira l’astrattismo. Quando dipinge si estranea dalla sua esistenza, trova nel disegno affermazioni mai toccate concretamente.

Si isola, raggiunge la "sua" pace esistenziale. Alla domanda (del sottoscritto) se l’astrattismo, alla lunga, possa comportare modifiche al suo stato di vita, la risposta tocca la realtà: «Forse un giorno cambieranno le cose. La pittura regala momenti e immagini diverse rispetto a quelle che vivo quotidianamente”. Invece Antonino ha sviluppato un laboratorio per la lavorazione della ceramica.

Gli investimenti fatti propongono ricerche mirate ad ampliare (a tutti) la conoscenza di nuove frontiere. Corsi di laboratorio, produzioni di ogni tipo e tanto sacrificio per emergere in un contesto - in Sicilia occidentale - abbastanza difficile. Uno degli aspetti principali è l’essenza che sostituisce l’assenza. Allo scopo di lucro “mai desiderato» prende corpo la libertà di fare.

Ogni materiale ha una sua storia, un vissuto da cui ricavare qualcosa. Come un pezzo di legno prelevato da Capo Feto 50 anni fa da Emanuele. Era un pezzo di tronco di nave con dei chiodi antichi.

Dal nulla uscì fuori la “speranza dell’amore tra i popoli”. Casa Lombardo lancia un messaggio diretto a tutti. Purezza d’animo, capacità d’adattamento e motivazione delineano tratti fondamentali per una vita migliore.

E se all’ingresso sarete accolti da una scritta mazarese Sunsufoddriunnivulemu, all’uscita non dimenticherete che “l’arte è quel sottile segmento che lega l’animo al corpo”.
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