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"Pulina" e "Ayub": a Pollina nasce la prima birra alla manna e si può degustare gratis

I nomi delle prime birre artigianali alla manna si ispirano al visir arabo e alla principessa normanna dal cui amore contrastato nacque il piccolo paese sulle Madonie

Balarm
La redazione
  • 1 ottobre 2020

Il visir arabo Ayub e la principessa normanna Pulina, da cui prendono il nome le birre alla manna

"Pulina" e "Ayub", come la principessa normanna e il visir arabo dal cui amore ostacolato dai due popoli in guerra nacque Pollina, ai piedi del castello su un pizzo di montagna in cui i due innamorati furono costretti a scappare, come narra la leggenda sulle origini del piccolo paese sulle Madonie.

Una bionda e una bruna: oggi sono due birre artigianali, le prime alla manna, prodotto identitario di Pollina, un vero tesoro prodotto dalla corteccia dell'Orniello dalle molteplici proprietà che trova adesso un nuovo uso, dopo essere già valorizzato in ambito dolciario, cosmetico e farmaceutico.

Due birre dalla grande valenza simbolica perché sono rappresentative di un territorio e della bellezza dell’integrazione.

Un progetto fortemente voluto dal sindaco Madga Culotta per avvicinare i giovani alle tradizioni del territorio, avviato circa due anni fa e reso possibile grazie al bando "Laboratori territoriali per l’occupabilità" – finanziato dal Miur e promosso dall’Istituto Mandralisca di Cefalù – che ha portato alla realizzazione di un piccolo birrificio artigianale nei locali dell’ex asilo di Pollina, immobile in stato di abbandono.
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Le due birre alla manna, le cui bellissime etichette sono frutto di un lavoro sinergico di giovani castelbuonesi, Peppe Genchi che ne ha curato ideazione e coordinamento creativo, Stefania Cordone che le ha illustrate, Mario Norata che si è occupato del design e Michele Spallino dei testi, sono state realizzate grazie alla collaborazione con il mastro birraio Eugenio Ricca che ne ha seguito tutta la produzione, al momento non vengono commercializzate, ma possono essere degustate gratuitamente, compilando un modulo per la prenotazione, presso il Museo della Manna di Pollina (da mercoledì 30 settembre a domenica 4 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e sabato e domenica anche dalle 16.00 alle 19.00).

Come spiega l’ingegnere Orazio Amenta, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pollina, che ha seguito il progetto, si tratta infatti di un’iniziativa istituzionale di promozione territoriale che proseguirà con un avviso pubblico per la costituzione di una start up che metterà in mano a giovani madoniti un’idea di impresa e il birrificio in comodato d’uso gratuito.

Nei prossimi mesi una serie di ristoranti selezionati del territorio permetteranno di continuare a degustare gratuitamente "Pulina", bionda, di stampo belga, più tradizionale che incontra facilmente il gusto di tutti e "Ayub", una birra Bock come quelle che venivano prodotte dai monaci nei conventi medievali, nutriente, poco schiumosa e a bassa fermentazione, destinata ai palati più esperti.

Lo step successivo di questa virtuosa sperimentazione di promozione territoriale del comune madonita, che passa dall’esaltazione delle eccellenze locali, sarà l’utilizzo nella produzione della birra di un grano antico scomparso e recuperato di recente, la Maiorca di Pollina, che sostituirà il malto utilizzato attualmente con un altra preziosa materia prima del territorio.
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