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Porta a una cala da sogno ed è "firmata": dov'è la scalinata di Baglioni a Lampedusa

Nella scala che porta alla spiaggia della Guitgia, due ragazze hanno deciso di scrivere delle frasi di un'indimenticabile canzone di Claudio Baglioni

Jana Cardinale
Giornalista
  • 24 agosto 2024

Spiaggia della Guitgia a Lampedusa

Chi non ricorda le parole di "Questo piccolo grande amore", il brano musicale scritto da Claudio Baglioni nel 1972, che è ad oggi il singolo più venduto di sempre in Italia con 20 milioni di copie, premiato nel corso del Festival di Sanremo nel 1985 come canzone d’amore del secolo?

Ecco, a Lampedusa, alla spiaggia della Guitgia, sopra la scogliera, due ragazze hanno deciso di scrivere delle frasi dell’indimenticata canzone, estratta dall’omonimo album, su una scalinata che porta al mare.

Proprio lì, a pochi passi dal centro abitato, nei pressi di quella spiaggia di sabbia bianca e con il mare color turchese, zona senza dubbio tra le più belle e frequentate, amata anche dai bambini, le note del famoso brano hanno preso forma grazie a un’idea di Naomi Melis e Rossella Brischetto.

La scelta di Baglioni non è di certo un caso, dal momento che l’isola ha ospitato per dieci anni il festival O’Scià, che è stata una delle attrazioni principali nel tempo, capace anche di allungare la stagione turistica, organizzata a Lampedusa proprio da Claudio Baglioni.
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Un evento con i migliori cantanti nazionali, che ha avuto come palcoscenico questa spiaggia, a partire dal lontano 2003, anno in cui quest’avventura fu iniziata e portata avanti con cadenza annuale.

Furono dieci le edizioni organizzate, al momento concluse nell’anno 2012. La parola O’scià è parte del dialetto dell’isola, e letteralmente significa "fiato mio". Nel gergo del Festival venne anagrammato in questo modo: Odori, Suoni, Colori, Isole, Altomare.

L’evento è racchiuso in una frase, che si può definire storica, scritta dal suo ideatore: "Nessun uomo è un’isola, ogni respiro è un uomo…".

Un festival che ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare al problema dell’immigrazione e che ha visto sul palco tantissimi artisti, tra cantanti, comici e presentatori, tra i quali: Irene Grandi, Enrico Ruggeri, Pino Insegno, Max Pezzali, Enzo Iacchetti, Nek, Enrico Brignano, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, e ancora Antonello Venditti, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, Paolo Bonolis, Laura Pausini, Rosario Fiorello, e Alessandra Amoroso, i Pooh, Anna Tatangelo, Ligabue e tanti altri ancora.

La Spiaggia della Guitgia è la prima che si incontra a Lampedusa arrivando dal paese.

È incredibilmente bella, di soffice sabbia candida bagnata da un mare turchese e cristallino. Non molto distante dal centro abitato, è lunga un centinaio di metri e larga 70, e si trova nella baia del porto.

È certamente tra le più frequentate, conosciute, amate ed è la seconda per grandezza. La parola Guitgia deriva dall’arabo e vuol dire ‘giglio di mare’, perché da sempre questa pianta nasce e cresce lungo le sue coste.

I lampedusani la amano, così come i turisti, per la sua estrema vicinanza al centro abitato e quindi facilmente raggiungibile anche a piedi, per un veloce bagno nelle acque cristalline; è orgoglio dell’isola e dei sui abitanti.

Questa scalinata impregnata d’amore, che porta a una caletta ambita di Lampedusa, è ovviamente immortalata e fotografata dal vivo e sui social perché in estate in modo particolare, sognare, e farlo per amore, non è mai abbastanza, e rievocare le emozioni di quel testo che ha fatto innamorare, piangere e vibrare gli animi di molti adolescenti e non solo, significa ritrovare un po’ di giovinezza perduta, per chiunque.

Il sogno, nella produzione artistica di Claudio Baglioni, del resto, è sempre stato un elemento centrale, che rivela la sensibilità e l’eleganza di un artista tanto amato e sempre in cammino nella storia della musica.

Baglioni stesso ha scritto che il sogno è grido, parola di confine che mostra le inquietudini e le attese nel nostro essere nel mondo. L’altra faccia della vita, che espone alle profondità dell’esistere, e che avvicina alla vita.

Forse per questo i suoi testi e le sue parole sembrano non sfiorire, di fronte a intere generazioni, perché rappresentano ciclicamente il viaggio della vita e il respiro per ogni storia personale.

E fissandone sulla scalinata le frasi pregnanti, le due ragazze hanno voluto rendere "Questo piccolo grande amore" ancora una volta una possibilità in più di leggere i nomi di ciascuno sul corpo del mondo, invitando tutti quelli che passeranno da lì, tra turisti, lampedusani doc, o semplici curiosi e lettori virtuali, a correre e lottare con il cuore tra sogno e realtà.

Lampedusa, meta splendida per ogni vacanza, con spiagge e panorami mozzafiato, luogo dove il cielo non sovrasta ma attraversa, e dove l’aria non si respira, ma si assapora, è un paradiso selvaggio che rapisce il cuore, e lo fa anche con le frasi di un capolavoro che regna eterno nel linguaggio musicale di ogni viandante.
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