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Dice addio alla carne e oggi produce formaggi vegani: la "rinascita" di una messinese

È una sostenitrice dei cambiamenti. Paola è cresciuta in mezzo alla natura, ha smesso ben presto di mangiare carne, vive con cinque cani e cinque gatti, tutti adottati

Jana Cardinale
Giornalista
  • 8 gennaio 2021

Paolo Sobbrio

È cresciuta in mezzo alla natura, ha smesso ben presto di mangiare carne, vive con cinque cani e cinque gatti, tutti adottati, collabora con un’azienda austriaca che si occupa di prodotti per la cura del corpo, completamente biodegradabili, e integratori cruelty free, ed è convinta che le nostre scelte quotidiane siano di esempio per gli altri.

Paola Sobbrio, nata a Messina - da madre pugliese e padre siciliano, con nonna materna napoletana – vive a Marsala da ventitrè anni, per amore viscerale dello Stagnone, che considera il suo luogo dell’anima, ed è uno scrigno di appassionate competenze sull’ambiente, sugli studi e le condotte necessarie per non interferire nell’equilibrio salvifico tra gli essere viventi e il mondo che li accoglie.

“Da piccola il mio passatempo preferito era costruire capanne e arrampicarmi sugli alberi, sui quali facevo merenda con tanta frutta – dice -. A 19 anni ho smesso di mangiare carne, ho impedito a mio nonno, cacciatore, di continuare in quell’attività, e ho compreso che scegliere, piuttosto che accettare passivamente, è determinante per definire chi siamo e chi vogliamo diventare.
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L’ho fatto guardando Camilla, la randagia che avevo adottato con la mia famiglia, mentre faceva una flebo all’ambulatorio della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina, e sentendo le urla dei maiali che stavano andando a morire nel macello a fianco. Ho pensato che fosse assurdo curare il proprio cane ed essere il mandante dell’uccisione di un altro animale. Il mio senso di giustizia non lo tollerava”.

Paola è laureata in Giurisprudenza, ha vinto un concorso di dottorato in Normative dei Paesi Cee per il benessere e la protezione animale, ha fatto un corso a Cambridge con Donald Broom, uno dei massimi esperti al mondo in benessere animale e ha conseguito il dottorato con una tesi sugli Xenotrapianti. Ha iniziato a scrivere dei diritti degli animali nel 2000 e da allora non si è mai fermata.

Da vent’anni scrive sulle normative e gli aspetti etici relativi al benessere degli animali, con particolare attenzione a quelli geneticamente modificati e da allevamento. Nel novembre di due anni fa è stata nominata Fellow dell’Oxford Centre for Animal Ethics, un Centro indipendente importante a livello internazionale, di cui fanno parte ricercatori di tutto il mondo.

È stata relatrice a convegni nazionali e internazionali e ha scritto su riviste scientifiche traducendo due libri che ritiene significativi per la sua crescita: uno in collaborazione con la filosofa Alma Massaro, della psicologa americana Melanie Joy, che s’intitola “Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali ed indossiamo le mucche”, e l’altro del filosofo americano Peter Singer, dal titolo “Liberazione animale“. Il libro che le ha cambiato la vita è “La cosa migliore che tu puoi fare. Cos’è l’altruismo efficace”.

Dopo, infatti, ha deciso di intraprendere un’attività libero imprenditoriale come consulente del benessere in collaborazione con l’azienda austriaca che è clima neutrale, è pluripremiata per il packaging sostenibile, fa il riciclo del vetro dei suoi flaconi, delle acque, è completamente alimentata da pannelli fotovoltaici e ha ristrutturato la propria sede riconvertendo un vecchio supermercato e utilizzando solo materiali ecologici completamente biodegradabili per la pelle e la nostra casa, cioè il nostro corpo.

“Sono una sostenitrice dei cambiamenti – dice la ricercatrice siciliana – e desidero spendermi per le cause che sostengo, in primis quella animalista ed antispecista”. Dieci anni fa ha iniziato la transizione verso un’alimentazione completamente vegetale. “All’inizio cucinavo malissimo – spiega – perché non utilizzare alcun alimento di origine animale non è facile, solo perché non siamo abituati. Pian pian ho imparato a cucinare piatti buonissimi e oggi mi autoproduco i formaggi vegani.

Il nostro corpo ha delle dipendenze di cui non ci rendiamo conto finché non decidiamo di smettere di mangiare qualcosa. Il mondo dell’alimentazione vegetale è incredibile, e io non smetto di scoprire nuovi metodi di cottura e di conservazione dei cibi. Ora, ad esempio, mi sto addentrando nel mondo delle verdure e dei formaggi fermentati. Ne sono ammaliata”.

Grande successo ha avuto anche sui social il suo menù di Capodanno cruelty free e a km0, il cui piatto forte sono state le lasagne con ragù di cavolfiore, e una besciamella di mandorle che ha molto incuriosito. Nella sua vita privata c’è anche una ‘gravidanza vegetariana’. “Sì, ho svezzato mia figlia da vegetariana. L’ho allattata per ben venti mesi. Non mangiare animali equivale a rompere un tabù enorme.

È una scelta che ha un significato simbolico che stride con il passato. Tuttavia stiamo facendo passi importanti, proponendo soluzioni qualitativamente eccellenti e da un punto di vista nutritivo adeguate. Quando mia figlia era piccola, e io ero socia LAV, ho fatto molti banchetti in piazza portandola con me, perché credo che educare i figli sia fondamentale anche sotto quest’aspetto. Noi non dobbiamo imporre nulla. I giovani si renderanno conto con il tempo di ciò che è giusto scegliere. Se hanno un buon esempio lo seguiranno”.

Il suo percorso è una vera e propria mission, grazie alla quale è stata designata, anni fa a Marsala, quale assessore esperto in diritto dell'ambiente. “Lo riconosco come un impegno, così come quello per la tutela degli animali. Nella mia vita non ho mai comprato un animale da affezione. Tutto quello che faccio lo devo ai miliardi di animali che al mondo non vedono mai un raggio di sole e non conoscono l’amore di nessuno. Oltre a quelli che vengono picchiati, maltrattati e uccisi”.

Il suo lavoro attuale la aiuta molto a veicolare un messaggio d’amore verso se stessi e ogni creatura vivente. Nell’ottobre del 2018 è stato pubblicato il suo ultimo libro scritto con la veterinaria Michela Pettorali, “Gli animali da produzione alimentare come esseri senzienti: considerazioni giuridiche e veterinarie”. “Mi piacciono le collaborazioni tra donne per sfatare il mito che le donne sono competitive. I miei progetti avuto sempre ottimi riscontri da cui sono nate anche amicizie stupende”.

Oggi ha deciso di collaborare con Radio Morpheus, un “progetto no-profit dedicato a tutte le creature umane e non umane vittime di pregiudizio, indifferenza e crudeltà. A tutti coloro che vedono violato il proprio diritto alla vita, alla libertà, al rispetto e all’amore. “Con il nostro palinsesto in questa web radio – aggiunge - vogliamo portare un umile ma concreto contributo a un mondo migliore. Ogni settimana condurrò un programma dal titolo “Esseri senzienti - Riflessioni giuridico-etiche sulle normative e le policy europee sul "benessere animale”.

E tra qualche anno, quando avrò consolidato il mio lavoro attuale, vorrei pubblicare un altro libro sugli animali e un romanzo, che ho nel cassetto da più di dieci anni, cioè la storia di una donna vittima di un uomo violento, che attraverso un percorso psicoterapico e psicomagico, capisce che tutte le antenate della sua famiglia avevano subito la stessa sorte: nel momento in cui lo realizza riesce a uscire dalla relazione che la tiene imprigionata.

Vedo tante donne imprigionate inconsapevolmente in relazioni tossiche e questo per me è un altro motivo di tristezza. C’è ancora molto lavoro da fare sul sistema patriarcale che muove la nostra società, e che non riguarda, purtroppo, solo il trattamento ancora oggi riservato alle donne”.
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