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Nascere (e crescere) in Sicilia: la scrittura di Giacomo Pilati tra poesia, verità e memoria

Giornalista, romanziere, curatore di rassegne letterarie tra le più note, apprezzate e seguite della provincia di Trapani, intellettuale che ha restituito un’immagine di grande impegno del territorio in cui vive

Jana Cardinale
Giornalista
  • 7 giugno 2022

Giacomo Pilati

Innamorato delle storie che vivono, spesso silenziose, nelle pieghe del tempo che ci circonda, e che rivivono, poi, nelle pagine che il suo talento più grande, la scrittura, confeziona come doni da lasciare sotto l’albero della memoria. Giornalista, romanziere, curatore di rassegne letterarie tra le più note, apprezzate e seguite della provincia di Trapani, intellettuale che ha restituito, tra poesia e verità, un’immagine di grande impegno del territorio in cui vive.

Giacomo Pilati, autore di pubblicazioni che si rincorrono e si contendono i riconoscimenti più importanti, ci consegna, fresco di stampa, il suo nuovo lavoro realizzato assieme a Sara Benecino, che ne cura le illustrazioni, dal titolo: “Nonostante tutto – canzone d’amore per Giovanni Falcone e Francesca Morvillo”, un nuovo lavoro che racconta che la poesia può tutto. Nonostante il flusso degli eventi, nonostante l’accelerazione dei fatti che portano a una tragica fine, infatti, può, la poesia, risalire al prima, al momento in cui l’omicidio non è ancora avvenuto, e ha il potere di cristallizzare con le parole un attimo che rischia di andare perduto.
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"Nonostante tutto – canzone d’amore per Giovanni Falcone e Francesca Morvillo", segue di poco ‘La prima storia bella, racconti in ordine alfabetico’, e si inserisce nella fittissima ed emozionante produzione di Pilati, che il 30 novembre 2012 è stato insignito dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica per meriti culturali.

Scrittore e collaboratore di tv anche nazionali, appassionato del territorio trapanese e della misteriosa e ammaliante professione che richiede il dono della parola, Giacomo Pilati sa raccontarsi nei suoi scritti descrivendo al contempo la malìa della vita che a volte si svela distrattamente e che, tra le pagine dei suoi lavori, si fa scoprire per la prima volta nel ricco fluire di tutta la sua potente bellezza, anche quando è il dolore a fare da traino alle emozioni.

Nel trentennale delle stragi di mafia e della morte barbara dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, Pilati in questo nuovo libro snoda ricordi e scorci di una grande tragedia nazionale e ne sa cogliere la dimensione totale.

Un dono letterario che ha confezionato per chi ama la letteratura vera di denuncia e di arte. Incantevole il suo “Piccolo almanacco di emozioni”, prezioso elogio dell'infanzia. Una lettura autobiografica del passato, tra desideri e delusioni, con dentro il terremoto del Belice, il primo viaggio in ascensore, la scoperta del mare, la testa fuori dal tettuccio della Cinquecento, il telefono con il lucchetto, le sigarette alla menta, le feste in casa, i primi turbamenti, il servizio militare, con Trapani che è luogo del racconto, dove gli eventi drammatici diventano emblema delle storture del mondo, delle ingiustizie: l'omicidio del giudice Ciaccio Montalto, la strage di Pizzolungo, il coordinamento antimafia... “La prima storia bella”, invece, sa far conoscere un libro capace di produrre memoria in maniera semplice e sognata, un luogo/testo.

La sua lettura ispira tenerezza e ridesta il sentimento della gentilezza, restituendo la possibilità di ritrovare quel respiro lento di cui tutti abbiamo tanto bisogno. Al centro delle sue rassegne di successo ci sono, ogni anno, grandi inchieste, legalità, costume, sport e narrativa. Giacomo Pilati, trapanese doc, nel corso della sua attività giornalistica ha ricevuto numerosi premi, fra cui due Oscar della televisione privata e il premio nazionale di giornalismo Giuseppe Fava. Ha fondato e diretto il mensile Lo Scarabeo.

Ha pubblicato ‘Le Siciliane’, ‘Erice la montagna incantata’, ‘La cucina trapanese e delle isole. Le storie, il lavoro, il cibo’, ‘La città dei poveri’, ‘Le altre Siciliane’, tradotto anche in inglese e francese. Nel 2004 ha pubblicato ‘Minchia di re’, che ha ispirato il film di Donatella Maiorca ‘Viola di Mare’, con la colonna sonora di Gianna Nannini. Nel 2011 dallo stesso romanzo è stato tratto lo spettacolo teatrale diretto e interpretato da Isabella Carloni. Ha diretto laboratori di scrittura creativa e teatrale.

Scrive articoli di cultura e di turismo per diverse riviste. È autore anche di “In Sicilia Rewind”, una carrellata di interviste dei personaggi della provincia di Trapani e non solo. Un lavoro prodotto con l’emittente televisiva Telesud che ha riportato a nuova vita 27 interviste realizzate dal giornalista negli anni 80 e 90, dedicate non solo a chi ama la terra siciliana, ma la cultura, la scoperta, il viaggio.

Tra le sue perle letterarie, indimenticabile il romanzo sospeso tra due continenti, liberamente ispirato a una parte della biografia del poeta siculo – americano Nat Scammacca, “Sulla punta del mare”, in cui tratteggia con delicatezza il ritratto di un poeta che divide la propria vita tra gli Stati Uniti e la Sicilia, ma anche tra due donne che si ritrova ad amare in maniera completamente diversa. Dal 2015 è componente della giuria del Premio letterario Vitaliano Brancati.

È stato autore, ma soprattutto amico, nella vita e negli ideali anche lavorativi, dell’editore trapanese, prematuramente scomparso, Salvatore Coppola. «Ha messo in moto - ha detto di lui Pilati - una macchina culturale straordinaria. Ha unito progetti, con una rivoluzione culturale che forse capiranno anche quelli che oggi non hanno ancora capito. Io sogno che un giorno, spero vicino, ci sia una targa a ricordare Salvatore, che è stato un rivoluzionario, un uomo per bene, un uomo che ha migliorato questa città. Con le parole. Contro i silenzi. Contro le solite cose».
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