DOVE MANGIARE
Mangiare sushi in una torre a strapiombo sul mare: qui la Sicilia "incontra" il Giappone
Un luogo storico nel territorio di Pollina rinasce come ristorante innovativo che unisce la tradizione giapponese del sushi con quella siciliana del pesce locale
Il Kaigan sushi restaurant all'interno del Pollina Resort
Un luogo simbolo dell'architettura tradizionale, che racchiude in sè secoli di storia, rinasce come ristorante innovativo che sperimenta sapori nuovi e contemporanei, unendo la tradizione giapponese del sushi con quella siciliana del pescato locale.
È questa la filosofia di Kaigan sushi restaurant, uno dei nuovi concept di ristorazione inaugurati dalla famiglia Mangia, proprietaria del Pollina Resort.
All'interno delle nicchie di pietra sono stati ricavati tavoli e postazioni, angoli abbastanza intimi dove poter condividere una cena con i propri amici in modo informale, in un'atmosfera rilassata.
Il design è elegante e suggestivo insieme. Anche gli arredi richiamano la fusione tra cultura giappone e siciliana che sta alla base della filosofia di Kaigan: l'accostamento fra il concetto di vaso rotto, l'arte giapponese di riparare le cose valorizzando le crepe con l'oro, riutilizzando le maioliche siciliane.
Ma andiamo al menù, che propone una versione di sushi in chiave contemporanea e "sicilianizzata". Piatti elaborati e innovativi, dove gli ingredienti provenienti dal Giappone incontrano quelli tipici della Sicilia, come agrumi, erbe aromatiche e il pesce locale.
Giusto per fare qualche esempio: i sashimi di tonno e di gambero, serviti con salsa di soia, wasabi e gari rosa, sono preparati con tonno di Favignana e gambero rosso di Mazara del Vallo. Il risultato è una connessione profonda di profumi e sapori tra Oriente e Mediterraneo.
Ricette che stupiscono non solo al palato: a intrattenere gli ospiti anche la cucina a vista del sushiman, che permette di assistere alla preparazione dei piatti.
A capo della cucina di Kaigan c'è il sushi-chef Giuseppe Fazio, 29 anni, di Sciacca, che ha trasformato la passione per la cultura e cucina giapponese - nata dalla lettura dei manga - in professione.
«Della cucina giapponese amo l'eleganza, in tutte le preparazioni. I piatti giapponesi all'aspetto sono semplici, in realtà la loro preparazione è complessa e meravigliosa - racconta lo chef - . Come diceva il maestro Jiro Ono, il sushi è una forma d’arte.
Il sushi, ma in generale la cucina giapponese è arte, basta pensare che il loro modo di impiattare segue un criterio ben preciso con un suo specifico significato. Un esempio semplice, l'impiattamento del sashimi, tipologia Hira Zukuri - ossia il cespuglio di Daikon (rapa giapponese) tagliato alla julienne, la foglia di Shiso (perilla) e le tre fette di pesce -, che rappresenta il paesaggio giapponese. Il Daikon bianco rappresenta il Monte Fuji, la foglia di shiso invece la vegetazione giapponese e infine il pesce simboleggia il mare. Io trovo tutto questo meraviglioso».
A completare il quadro una drink list studiata appositamente per ogni piatto, in modo da accompagnare il cliente lungo un preciso viaggio culinario, che diventa una vera e propria "esperienza" gustativa.
Tra i drink merita di essere citato il "Gin Insulae", che si sposa alla perfezione con il Tiradito di Ricciola: il gusto secco del distillato gioca un piacevole contrasto con il sashimi di ricciola impreziosito da peperoncino jalapeno, cetriolo, sriracha e
tsukejoyu dressing.
Per cenare è consigliata la prenotazione del tavolo online, sul sito web del ristorante o attraverso l'app TheFork; oppure ancora telefonare al numero: 338 6758302. Per essere sempre aggiornati sulle novità del menù si può consultare anche la pagina Instagram del ristorante.
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