ARTE E ARCHITETTURA
Visioni fantastiche nell’arte di Philip Corner
Corner, formatosi alla Columbia University e a Parigi, è compositore ed esecutore, pittore e performer
Musica come pittura e pittura come musica nella mostra Philip Corner. Sonate visive (1989-2001), visitabile fino a sabato 20 novembre nei locali della galleria ERSU del pensionato San Saverio a Palermo (via Di Cristina 39; da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14 e dalle 17 alle 20, e sabato mattina dalle 10 alle 14), organizzata dall’Ufficio Cultura dell’ERSU e curata dalla sua responsabile Silvana Montera. Protagonista, con 50 disegni-partiture, è l’artista newyorkese, ma che oggi vive a Reggio Emilia, Philip Corner, uno dei protagonisti di Fluxus, storico movimento d’avanguardia degli anni Sessanta, incentrato sulla multidisciplinarietà, sullo scambio, sul flusso, appunto, tra le arti, senza confini tra gesto quotidiano ed evento artistico, pittura e disegno, e che ha avuto grande peso soprattutto nell’ambito della performance, della musica contemporanea e della videoarte, con il primo videoartista, il coreano Nam June Paik. Corner, formatosi alla Columbia University e a Parigi, è compositore ed esecutore, pittore e performer, i suoi concerti sono un susseguirsi di musica e silenzio, sonorità fatte di modulazioni progressive verso la leggerezza, il bianco, il vuoto, con l’uso di strumenti provenienti da culture non occidentali e un’attitudine alla meditazione e alla sospensione che risente della cultura, dei rituali e della gestualità orientali.
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