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Tesoro punico ripescato nelle acque di Pantelleria

A Pantelleria sono state riportate alla luce 600 monete su cui è inciso il volto della dea Tanit, grazie ad indagini archeologiche subacquee

  • 24 giugno 2011

Seicento monete bronzee del terzo secolo avanti Cristo. La scoperta nelle acque di Pantelleria è stata possibile grazie all’avvio, solo alcuni giorni fa, di un progetto di indagini archeologiche subacquee per la valorizzazione di siti sommersi. Risultati così importanti ed immediati fanno pensare che il mare nasconda molte altre sorprese che aspettano solo di essere svelate: nella stessa zona infatti era già stato ritrovato un relitto, i cui reperti sono stati lasciati nel sito per poterne creare un percorso archeologico subacqueo già visitabile da diversi anni.

«Ad una prima analisi - dichiara Pier Giorgio Spanu, docente dell’Università di Sassari - le monete sembrano infatti di epoca sardo-punica e siculo-punica. Si tratta di conii compresi entro un ambito cronologico tra il 300 e il 264 a.C., anche se la circolazione di tali monete è proseguita fino alla fine del terzo secolo a.C.». Su uno dei lati delle monete è incisa una testa di donna il cui capo è cinto da una corona di grano: la figura è probabilmente associabile con la dea Tanit. Sul rovescio delle monete si trova invece una testa di cavallo che guarda a destra. Si tratta di ritrovamento straordinario come lo definisce il ministro dei beni culturali Giancarlo Galan, che sostiene come la scoperta dimostri «quanto la collaborazione con le autonomie territoriali, attraverso il contributo di Arcus Spa, sia fondamentale per realizzare interventi di qualità».

Il progetto che ha riportato alla luce questi tesori è stato infatti finanziato da Arcus Spa, la società del Ministero dei Beni culturali per lo sviluppo dell’arte, e sarà realizzato da Pantelleria Ricerche soc.cons.arl, dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Trapani e dal Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari con il coordinamento scientifico di Sebastiano Tusa.

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