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Teatro Massimo: via al commissariamento del Cda

Il Ministero dei Beni culturali comunica la procedura di commissariamento della Fondazione: il Consiglio di Amministrazione è stato dichiarato illegittimo

Balarm
La redazione
  • 1 agosto 2012

Illeggittimità, disorganizzazione e irregolarità: sono le parole di accusa più forti giunte da Orlando nei confronti del Consiglio di Amministrazione del Teatro Massimo per il quale è arrivato il via libera dal Ministero dei Beni culturali per il commissariamento. Lo rende noto il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

In una lettera ricevuta dal Ministero dei Beni culturali si fa esplicito riferimento all’avvio della procedura di commissariamento della Fondazione che secondo Orlando «per due anni ha deliberato con una composizione che il Ministero, massimo organo di vigilanza, giudica illegittima, con due consiglieri - uno nominato personalmente dal sindaco Cammarata e uno nominato da Unicredit che però da due anni non aveva diritto ad avere un proprio rappresentante - che hanno partecipato alle deliberazioni pur senza averne titolo». Il Sindaco ha anche provveduto a revocare la nomina del consigliere Carlo Varvaro, che, come rende noto lo stesso Orlando, era stato illegittimamente nominato con una determina del sindaco Cammarata. Preso atto del mio provvedimento, Varvaro ha lasciato la seduta del CdA. Intanto dalle pagine del Sole 24 Ore arriva un'aspra critica all'amministrazione comunale di Palermo, che ha messo in discussione l'operato del sovrintendente Antonio Cognata. «Il Massimo in questi anni - scrive nel suo articolo Carla Moreni - ha rappresentato una scommessa vinta: se succede a Palermo, si diceva, potrà succedere anche altrove. Su quel palazzo - prosegue - non vorremmo soffiassero venti di tempesta, di cui al di là del contenuto preoccupa lo stile.»

Il quotidiano economico difende quindi i vertici del Teatro Massimo: «Non si è mai dato, nel nostro Paese, che a un cambio di poltrona di sindaco provocasse anche un cambio nella sovrintendenza del Teatro: il Teatro non è un’azienda comunale. Alla Scala nessuno ha messo in dubbio la figura di Lissner, nel passaggio Moratti-Pisapia. E questo perché per statuto le Fondazioni, che hanno per presidente ilsindaco della città, nominano il sovrintendente attraverso il cda, organo indipendente da bandiere o schieramenti, lontano dalla vecchia logica degli Enti lirici, che per tanti anni disposero sovrintendenti e direttori artistici inecumenico pareggio tra destra e sinistra. unico vincolo di controllo è il bilancio. Al Massimo - spiega la giornalista del Sole 24 ore - la sola voce negativa in bilancio viene dal mutuo, acceso nel 2006, per sanare i 27 milioni di debiti ereditati dalle gestioni precedenti a Cognata. Grazie agli utili degli ultimi anni - si chiude l'articolo - è già sceso a sedici».

L'equilibrio all'interno della Fondazione era già precipitata giorni fa, quando motli palermitani hanno manifestato contro i disservizi in occasione dei concerti della rassegna estiva con proteste sfociate con l'intervento delle forze dell'ordine. Motivo di malumore la mancata partecipazione della fondazione al cartellone estivo del Verdura, assenza che ha portato alla pianificazione di un programma alternativo. «Considero inaccettabile per il principale Teatro della città - ha aggiunto a tal proposito Orlando - lo scadimento della qualità degli spettacoli e l’assoluto caos organizztivo che ha contraddistinto la programmazione estiva. Convocherò nei prossimi giorni l’Assemblea dei Soci perché si provveda alla nomina legittima di tutti i componenti del CdA».

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