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Sicilia e raccomandazioni: lo scacco al merito

Carolina Varchi, vicepresidente nazionale di Giovane Italia, esclusa dalla regionali per far posto a due donne sponsor di due big del PdL locale

  • 29 settembre 2012

Merito e raccomandazione. Due concetti che nella nostra amata terra animano dibattiti, ricerche del lavoro e campagne elettorali. Il primo è sempre sulla bocca di tutti, soprattutto dei candidati che promettono il merito, mentre il secondo rappresenta la quotidianità. Non conta se sei bravo o capace, conta solo il principio del do ut des, tu mi dai qualcosa e io ti ripago, nel lavoro ma soprattutto nella politica siciliana.

Il caso di Carolina Varchi rappresenta proprio questo. La vicepresidente nazionale di Giovane Italia è stata improvvisamente cancellata dal listino regionale di Nello Musumeci. Motivo? Far posto ad altri. Per l’esattezza a due giovani donne del Pdl molto vicine ad alcuni big del partito. Carolina Varchi ha raccolto le firme, ha il sostegno unanime di tutto il movimento giovanile e cosa succede?

La chiamano a pochi minuti dalla fine delle presentazione delle liste e le offrono un posto come assessore nella giunta provinciale in cambio di “un passo indietro”. Lei rifiuta, e le va dato atto che in pochi lo avrebbe fatto. «Non ho subito un'ingiustizia personale ma è stato umiliato tutto il movimento giovanile» - ha scritto la Varchi sul suo profilo Facebook, ricevendo tantissimi attestati di solidarietà.

I giovani vengono umiliati in Sicilia. Sei bravo? Non conta. Sei competente? Non conta. Hai un progetto? Devi far posto a chi invece è raccomandato. Il caso Varchi non riguarda solo un partito o il criterio di selezione all’interno dei partiti. È un problema che riguarda tutti i campi della società italiana: l’università, il lavoro, la politica. Queste pratiche di raccomandazione hanno portato la Sicilia nel baratro. Concedere un vero spazio ai giovani, prego. O legittimeremo definitivamente l’incapacità e il populismo.

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