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Scusi, posso lasciare il cv? Non sprechi carta

Il solito giro per case editrici, testate giornalistiche, redattori, con la vana speranza di un posto fisso. "Posso lasciare il mio curriculum?". "No, lo conservi!"

  • 10 novembre 2012

Aveva fatto il solito giro mattutino di volantinaggio. Una trentina di curricula con tanto di foto da distribuire allʼintera città. Aveva provato prima con le librerie e le case editrici, poi con i bar, i pub e infine i supermercati. Aveva attraversato il corso principale e quando era entrata nella prima libreria, aveva chiesto gentilmente se avrebbe potuto lasciare il suo curriculum. Le avevano detto: "signorina, non sprechi carta".

Stessa storia nelle altre librerie del corso.
- Scusi, posso lasciarle il mio curriculum?
- Certo, senza speranze però.
- Si figuri, ormai l'ho proprio persa la speranza.
- No, nel senso che comunque lei lo può lasciare ma non la chiameremo.
- Ah, sì grazie, avevo capito. Ma magari a Natale le serve qualcuno...
- No, no. Assolutamente, signorina.
Allora aveva pensato che forse la frase era formulata male. Perché chiedere: "posso lasciarle il curriculum"? Bisognava essere un po' più autoritari, un po' più convinti. Era entrata in un'altra libreria, si era sforzata di sorridere e aveva detto:
- Salve, le lascio il mio curriculum.
- No guardi, non stiamo proprio cercando.
- Va bene ma lo tenga, non si sa mai.
- No, davvero, lo conservi.

Aveva citofonato alla sede della casa editrice vattelapesca. Aveva risposto un signore e lei aveva detto:
- Salve, dovrei lasciarle il mio curriculum!
- Sssssssì, va bene. Primo piano.
Aveva esitato un po' ma poi si era convinto.
- Piacere, io sono Silvia.
Lei aveva allungato la mano per presentarsi ma lui non aveva risposto. Che cafone, aveva pensato.
- Io sono di Palermo ma da qualche settimana vivo in questa città. Ho lavorato in due case editrici, ho studiato Editoria e Giornalismo.
- Sì sì ok ma non ci interessa. Lei vorrebbe fare la redattrice?
- Sì, mi piacerebbe molto.
- Sa, noi i redattori li prendiamo dall'interno.
- In che senso?
- Nel senso che organizziamo dei corsi per redattori e poi i migliori vengono inseriti nel nostro organico.
- E ne prendete molti all'anno?
- Uno, in genere uno. Facciamo fare un tirocinio, all'inizio non retribuito, s'intende, e poi se è un lavoratore realmente valido, allora lo teniamo.
- Ho capito.
- Se vuole, può visitare il nostro sito, lì trova tutte le informazioni sui corsi.
- Ma i corsi sono a pagamento?
- Certo.
- Mi scusi se mi permetto, ma secondo lei io, che le chiedo di lavorare perché non ho soldi, mi iscrivo al corso "a pagamento" per redattori?
- No, lo so ma noi non assumiamo nessuno da anni. Le ho detto che al massimo prendiamo gente che ha frequentato i nostri corsi.
- Va bene, è stato molto gentile. La ringrazio.
- Arrivederci.

Era stanca, ed erano solo le 12 di mattina, allora aveva deciso di passare dal mercato. Aveva comprato le verdure e si era messa a parlare con un commerciante. Lui le aveva chiesto di dove fosse, che cosa facesse in quella città. Le era sembrato gentile, era felice di poter parlare con qualcuno. Lui le aveva detto che faceva quel mestiere da anni ormai e che anche lui subiva la crisi. Lei allora si era sfogata, gli aveva detto che non riusciva a trovare un lavoro e che avrebbe dovuto lasciare la città se non l'avesse trovato entro un mese.

- Che lavoro cerchi?
- Sono specializzata in Editoria e giornalismo, ma la mia laurea è carta straccia in questo paese.
- Pensavo che mio cugino ha una ditta e cercava una segretaria.
- Una ditta di che?
- Di vini, un'azienda vinicola. Posso chiedere se cerca ancora qualcuno.
- Ok, va bene.
- Tu hai il tuo curriculum qui con te?
- Sì
- Allora lascialo a me e glielo consegno io.
- Ok. Ma come si chiama quest'azienda?
Le disse il nome dellʼazienda e anche il nome del cugino. Aveva esitato prima di consegnargli il suo curriculum. Poi si era convinta. Lui le era sembrato un uomo onesto. In fondo tutti le avevano detto che non c'erano speranze. Quindi, tanto valeva tentare. Era arrivata a casa, aveva pelato le verdure per preparare il minestrone. Dopo un po' le era arrivato un messaggio sul cellulare. C'era scritto: "sei davvero carina". Sulla rubrica del telefono aveva scritto "MANIACO. NON RISPONDERE".

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