TEATRO
“Prometeo”, un interrogativo sugli dei di oggi
E’ possibile ancora trasgredire per amore? E’ possibile ancora rinunciare a privilegi per amore? Per amore della conoscenza?
Il secondo spettacolo della 37° stagione internazionale del Teatro Libero di Palermo, teatro stabile d’innovazione della Sicilia, in piazza Marina, per il cartellone serale (ore 21,15) di teatro, danza e musica, che andrà in scena dal 26 al 30 ottobre, è il “Prometeo da Eschilo dalla blasfemia all’estasi” un progetto di Lia Chiappara che ne cura anche la regia, con Gabriele Calindri, Andrea Failla, Massimiliano Lotti, Alessandra Pizzullo, Gabriella Pochini, Elisabetta Ratti, le scene, realizzate da Gianfranco Mancuso e Giovanna Puccio, della stessa Chiappara e Giovanna Puccio, i costumi di Lia Chiappara e Claudia Campanella, realizzati da Claudia Campanella, le musiche di Antonio Guida e le luci di Lia Chiappara e Gianfranco Mancuso.
Il progetto parte dalla lettura del Prometeo di Eschilo per indagare ed interrogarsi sugli dei di oggi. Se è vero che viviamo in una società che da tempo ha ucciso gli dei, i padri… per naufragare derelitta su terre desolate e sentire dentro una lacerante urgenza di idolatria, quale strumento migliore del “Prometeo” per interrogarci sugli dei di oggi e sconfiggere l’idolatria di sempre? Prometeo, dio fra gli dei, per amore degli uomini, disattende gli ordini, rinunciando per tempo infinito all’Olimpo. E’ possibile ancora trasgredire per amore? E’ possibile ancora rinunciare a privilegi per amore? Per amore della conoscenza? Ma perché Prometeo ama gli uomini oltre misura?
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