CULTURA
Passeggiate estive sulla neve in Sicilia: non è uno scherzo, è "La festa della Neve"
In Sicilia si può fare una gita sulla neve il 16 luglio, perché a oltre 1800 metri di quota, la neve caduta durante l’inverno non si scioglie mai e ci si fa anche il gelato
la neviera "Principessa"
Le doline sono delle depressioni naturali, dei buchi, dovuti alla dissoluzione della roccia da parte dell’acqua e stiamo parlando delle doline dell’altopiano carsico del Carbonara, a Piano Battaglia.
Allora in queste calde settimane di luglio sulle Madonie va di nuovo in scena la “Festa della Neve”, un’escursione eccezionale organizzata gratuitamente dalla sezione del Club Alpino Italiano di Polizzi Generosa.
L’escursione parte come di consueto da Piano Battaglia e raggiunge uno dei nevai naturali di Piano della Principessa: qui si preparano granite e gelati con i metodi tradizionali, usando la neve caduta nei mesi invernali.
La permanenza della neve durante i caldi mesi estivi è possibile grazie alla forma ad imbuto di alcune doline, fattore che favorisce l’assenza di insolazione sul fondo e dunque l’instaurarsi di un microclima particolare.
Questi luoghi di immagazzinamento delle nevi, che venivano chiamati “neviere”, potevano essere naturali o artificiali. Il commercio delle nevi e del ghiaccio in Sicilia è iniziato a metà del Cinquecento, durante la dominazione spagnola.
I nevaioli raggiungevano le neviere dopo ogni nevicata per pestare la neve caduta, in modo da renderla compatta e favorire la formazione di ghiaccio.
Al termine della stagione fredda, la massa ghiacciata veniva ricoperta con materiali come paglia, fieno o ramaglia per garantirne il totale isolamento termico dall’ambiente circostante.
Durante la stagione estiva tornavano alle neviere con gli asini o a piedi, per tagliare e caricare i blocchi di ghiaccio da portare nei paesi e nelle principali città siciliane, sempre proteggendo le masse ghiacciate con termoisolanti naturali.
Il lavoro di questi uomini ha garantito per circa quattro secoli il commercio del ghiaccio in Sicilia, oltre alla produzione di deliziose leccornie come gelati, sorbetti e granite.
Un ciclo produttivo molto redditizio che si è interrotto solamente agli inizi del Novecento con l’arrivo dei primi frigidaire.
Il commercio del ghiaccio derivato dalle nevi montane ha coinvolto quasi tutte le principali montagne siciliane, dai monti del Trapanese ai Peloritani, passando per i Nebrodi e l’Etna.
Sul vulcano siciliano, per esempio, venivano sfruttati i tunnel lavici (grotte create dallo scorrimento delle colate di lava): all’interno di queste cavità naturali la neve veniva immagazzinata durante i mesi invernali e similmente alle Madonie veniva esportata non solo in tutta la Sicilia orientale, ma anche a Malta e Tunisi via nave.
Sulle Madonie sono state censite circa cento neviere, situate a quote comprese tra i 650 m (vicino Scillato) e i 1906 m (nei pressi di Piano della Principessa).
Hanno quasi sempre dimensioni ragguardevoli, con diametri generalmente superiori ai 10 metri e profondità da poche decine di centimetri ai circa 30 metri della dolina a pozzo oggetto dell’escursione organizzata per la Festa della Neve.
Se volete dunque ripercorrere gli antichi sentieri battuti dai nevaioli madoniti e se pensate che non sia possibile vedere la neve d’estate in Sicilia, l'appuntamento è domenica 16 luglio alle ore 9 al parcheggio della Battaglietta (Piano Battaglia) per un’escursione indimenticabile.
Per partecipare chiamare al numero 338.2661245 entro giovedì 13 luglio. Indispensabili: scarpe da trekking, pranzo a sacco e borraccia con acqua, siamo sulla neve ma pur sempre in piena estate.
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