SPORT
Palermo-Juventus: ed ora lasciateci sognare
Davide Ballardini ha dato gioco e vitalità ad un gruppo incapace fino a qualche tempo fa di offrire prestazioni che arrivassero alla sufficienza
L’impresa che non ti aspetti, quella che sogni da ben 46 anni, quella che se provi a crederci ti prendono per matto. La festa dei duemila palermitani presenti all’Olimpico di Torino (Juventus-Palermo 1-2, 6° giornata di andata) è la festa di tutti coloro che hanno subito e subiscono il predominio dei colori bianconeri, nerazzurri e rossoneri all’interno della propria città. Diciamocelo a chiare lettere: quanti veramente a Palermo e dintorni tribolano per i colori rosanero? Non più di dieci o ventimila persone. Quelli che venivano presi in giro se solo non rispondevano alla classica domanda “per quale squadra tifi” interista, milanista o juventino professandosi rosanero.
Il Palermo non ha mai avuto una squadra per decenni ma questa è ormai storia. Adesso lo sconosciuto di Ravenna, Davide Ballardini, ha dato gioco e vitalità ad un gruppo incapace fino a qualche tempo fa di offrire prestazioni che arrivassero alla sufficienza. Non avrà la parlantina arrogante e ricercata del fenomeno Mourinho e sembra anzi schernirsi dei meriti in una ricerca ossessiva di plurale: “noi lavoriamo per questo”, “noi crediamo che” e “i miei collaboratori ed i ragazzi”. Ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Andare a Torino e far interpretare ai propri giocatori una partita propositiva e mai rinunciataria, testimoniata da uno score che indicava un possesso palla a favore della squadra rosa del 70%, non è frutto del caso ma dimostra un lavoro straordinario di tecnico e squadra.
IL MIGLIORE: difficile individuarne uno in particolare. Liverani un vero direttore d’orchestra e sempre più leader della squadra. IL PEGGIORE: anche qui siamo in difficoltà. Nocerino per l’errore che ha dato il la all’azione da dove è scaturita la punizione del momentaneo pareggio di Del Piero e per alcuni errori in disimpegno.
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