MUSICA
Metti una sera a cena un Cantautore (e una Cantantessa)…
Bizzarro, ironico, sentimentale, Vinicio Capossela è il più dotato tra i cantautori italiani della sua generazione. Teatrante come pochi, Capossela, che si esibirà il 28 luglio al Teatro di Verdura per il Festival, ha tra i suoi modelli più evidenti Tom Waits e Paolo Conte, pur arricchiti da un personalissimo tocco di surrealismo e di melodie mediterranee e sonorità fragorose di chiara matrice balcanica, fatta di giocolieri e trapezisti senza rete che, nonostante tamburi in levare e fisarmoniche squillanti, mantiene atmosfere malinconiche, degne di un bicchiere di vino e di un mozzicone di candela.
Tale scelta stilistica deriva dalla complicata vita che Capossela ha condotto in gioventù. Nato infatti il 14 dicembre 1965 a Hannover (Germania), approda poco più che ventenne in Italia, dove si divide tra il duro lavoro di parcheggiatore e gli studi al conservatorio. Ben presto lascia gli studi e si trasferisce a New York dove suona nei pub e nei night-club.
Il suo primo lavoro e manifesto programmatico, "All'una e trentacinque circa", nasce sotto la spinta di Francesco Guccini e Renzo Fantini (poi suo produttore), riuscendo così di primo acchito a pubblicare un album che mette già in luce la peculiarità del suo sound e che gli vale il premio Tenco come migliore opera prima.
Ma dove Capossela dà il suo meglio è sicuramente nella dimensione live. La sua musica vive d'euforiche contaminazioni, tra swing e mambo, tango e twist, marce e ballate, contagiando cosi il pubblico, come possibile ascoltare in "Liveinvolvo" che, a detta dello stesso cantante, "è stata una serata memorabile tanto che il giorno dopo nessuno riusciva più a ricordarla. E' durata cinque ore: alla fine i netturbini avranno pensato di sognare vedendo uscire, nel cuore della notte, un corteo strombazzante con alla testa un cantante in colbacco".
C’è da attendersi quindi un concerto straordinario, ricco di alcool e profumi, ma anche di ritmo e malinconia al suono di "Ovunque proteggi", ultima sua uscita e primo album di inediti in sei anni, disco folle, disordinato, perfino sovraccarico di idee e di suoni, tali da regalare una serata al di fuori degli schemi abituali.
Il 29 invece sarà la volta di Carmen Consoli, che dopo il fortunato tour di "Eva contro Eva", si riaffaccia sul palco del Teatro di Verdura che la vide, al culmine del tour di "Mediamente Isterica", proporre un concerto incredibile di quasi 2 ore e mezza, dimostrando il calore e l’attenzione per il pubblico palermitano. Il concerto consegnerà una Carmen ormai lanciata verso il folk. Sul palco infatti, oltre agli storici Roccaforte, Misuriello, Pulvirenti e Panettieri, trovano spazio fisarmonica, flauto, violino, tromba, percussioni che permettono alla "Cantantessa" di riarrangiare, in maniera completamente acustica, anche pezzi arrabbiati come "Geisha", "Per niente stanca", "Sentivo l’odore".
A precedere i due eventi, invece, un altro ritorno di alto livello, quella Gianna Nannini, capostipite delle cantautrici "arrabbiate" italiane, in qualche modo anticipatrice di un movimento anticonformista di essere donna in musica che prenderà piede con piena consapevolezza nel decennio successivo. La cantautrice, che già come la Cantantessa ha calcato recentemente il suolo palermitano in concerto, si esibirà al Verdura il 26 luglio.
I concerti inizieranno alle 21.15. I biglietti hanno costi differenti a seconda dei settori (1°, 2°, 3° e gradinata). Per Capossela saranno rispettivamente di 37, 30, 25 e 18 euro. Per Carmen Consoli saranno invece 50, 45, 37 e 26 euro. Per maggiori informazioni consultare la sezione Prevendite di Balarm.it e il sito del Teatro Massimo.
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