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Marco Amenta, un film su Rita Atria

Dal regista del “Fantasma di Corleone” un film su Rita Atria

  • 7 giugno 2007

Marco Amenta è il giovane regista palermitano che ha girato “Il fantasma di Corleone”. Film prodotto dalla casa di produzione fondata dalla sorella, la “Eurofilm”, e vari partner europei. Rimaneggiato più volte, “Il fantasma di Corleone” era stato prima “L’ultimo padrino”, ne esiste una versione corta, una lunga, persino una docufiction, fino ad approdare al documentario. Ora il regista palermitano ci prova di nuovo, riprende in mano il suo lungometraggio del 1997, vincitore di 22 premi internazionali: “Diario di una siciliana ribelle”. Girato per le tv, è un documentario sulla vita di Rita Atria, diciassettenne siciliana che decise di denunciare il sistema mafioso ai magistrati e che morì suicida dopo gli attentati a Falcone e Borsellino. «Penso sia una storia universale di rottura contro la mafia, una storia anche di emancipazione femminile – ha tenuto a precisare Amenta - “Diario” era un film per la televisione, il cinema ha una diffusione più larga, mondiale, può raggiungere quelle fasce di pubblico più giovani. Sarà un thriller per tutti, come “Il padrino”, come i film di Scorsese, ma con valori molto forti». Marco tornerà quindi a girare in Sicilia, è molto speranzoso riguardo la disponibilità dell’isola ed è entusiasta all’idea di poter sfruttare la forza dei nostri paesaggi. «Voglio fare un cinema-verità come Rossellini» - ha affermato. Anche se ancora non si conosce il volto della protagonista (che sarà un’esordiente poiché si cerca un “vero animo siciliano”) sappiamo già che il ruolo del giudice sarà interpretato da un attore francese. Sarà una co-produzione tra Eurofilm, l’R&C di Tilde Corsi, la Roissy Films e Rai-Cinema. Anche stavolta, come per “Il fantasma”, il progetto è stato approvato dal Ministero per usufruire del finanziamento e la Eurofilm beneficerà dei fondi europei.

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Sperando che abbia più fortuna del precedente lungometraggio che, dopo anni trascorsi tra varie difficoltà tecniche e pratiche, è uscito nelle sale nel 2006, distribuito dalla Pablofilm di Gianluca Arcopinto, in sole 7 copie. Nonostante i premi e la pubblicità data dalle censure, la pellicola, non ha riscosso un grande successo. Vuoi per i problemi avuti con la distribuzione, vuoi per l’arresto di Provenzano che coincise con l’uscita del film rendendolo datato prima ancora dell’esordio in sala. Ma Amenta si ritiene soddisfatto: «Abbiamo chiuso in positivo, considerando che era un film a piccolo budget, senza pubblicità, tutte le difficoltà avute, è stata una diffusione medio-alta. Ha vinto numerosi premi ed è stato venduto a diverse tv estere. E poi abbiamo avuto un’ottima distribuzione DVD-Rizzoli con Libera e abbiamo ottenuto anche una nomination ai nastri d’argento». In attesa dell’inizio delle riprese del nuovo film, Marco porta avanti altri progetti, impegnati su più fronti. Sta girando un documentario in sud-America su Chavez, la storia di un contadino che si ribella alle riforme dei latifondisti, una storia di lotta proletaria. Dopo la riconferma a sindaco continua a lavorare sul film sul primo cittadino di Gela e avendo comprato i diritti del libro “Il banchiere dei poveri” di Junus, premio nobel per la pace, ha ottenuto il finanziamento per svilupparne una sceneggiatura. Marco Amenta infatti spera di poter svegliare le coscienze, far sapere le cose che non si sanno, cambiare il mondo grazie ai suoi film e dichiara: «Il giorno che scopro che non serve, cambio lavoro».

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