ARTE E ARCHITETTURA
La Cina delle contraddizioni
Un efficace spaccato dell’arte contemporanea cinese in mostra alla Galleria Mediterranea
Una realtà fortemente contraddittoria, che si articola fra memoria del passato e prepotente futuro, è quella che emerge dalle opere esposte all’interno dell’esposizione “La Cina è vicina”, curata da Eva di Stefano e allestita fino al 1 luglio presso la Galleria Mediterranea a Palermo. La mostra raccoglie opere di sette artisti appartenenti all’avanguardia cinese e nasce nell’ambito di un’indagine sulla situazione dell’arte contemporanea in Cina effettuata dalla curatrice in occasione di un recente viaggio a Pechino. L’impatto visivo per lo spettatore è di grande forza. Lo sguardo è catturato dalla potenza sprigionata dalle immagini, che impongono al visitatore l’immersione affascinata e disorientante in un mondo di variegata ed inquieta complessità. É la storia che s’impone allo sguardo, per la peculiarità del realismo di questi artisti appartenenti alla generazione degli anni’60: un realismo forte e intenso, teso ad uno sguardo critico sul reale, di cui vengono denunciate falsità e mistificazioni; il linguaggio che lo sostanzia é fondato sulla propaganda ed influenzato dal Pop americano. Alcuni degli artisti hanno vissuto in prima persona i tragici eventi della repressione di Piazza Tiananmen (1989) e oggi si confrontano con il disagio ed il malessere di una trasformazione sociale proteiforme ed incontrollata, provocata dalla crescita dell’alienante modello consumistico all’interno del regime comunista. Zhang Dali, costretto ad abbandonare il paese dopo i fatti di Tiananmen, attraverso dipinti, sculture, foto e installazioni fa emergere con forza icastica il tema dello sradicamento dalle origini e della spersonalizzazione dell’individuo di fronte al lacerante progresso metropolitano.
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