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L'Università di Palermo "a dieta" per contenere i costi

Balarm
La redazione
  • 4 gennaio 2011

Contenimento dei costi sulle spese di ordinaria amministrazione, centralizzazione delle forniture, pensionamenti e parziale blocco del turn over. Sono questi alcuni punti fermi del bilancio dell'Università di Palermo appena varato. Un programma di conti "poliennale" per gli anni 2010-2013 come l'ha definito il rettore dell'ateneo Roberto Lagalla, contattato dall'agenzia Italpress, che conterà, in questo spazio di tempo una riduzione delle risorse statali pari a circa 37 milioni di euro. «Credo che vada subito premessa una cosa fondamentale - ha spiegato il rettore - non abbiamo toccato i servizi a disposizione degli studenti e non abbiamo ridotto i fondi per la ricerca che nel 2011 verranno incrementati di un milione di euro. Il bilancio che abbiamo varato - ha aggiunto - agirà tagliando 60 milioni di spese, razionalizzando e riorganizzando ma non penalizzando gli studenti».

Un programma di contrazione della spesa che passa da alcuni pensionamenti, di questi ne sono stati avviati circa 190 con un parziale ristoro dei posti vacanti con bandi per 90 ricercatori. «Naturalmente - ha precisato Lagalla - questo programma di spese poggia sulla razionalizzazione dell'offerta formativa. È da ricordare infatti in tal senso che abbiamo tagliato i corsi del 22,5 per cento e dal 1 novembre 2008 in cui si contavano 83 dipartimenti universitari, oggi se ne contano 31. In più abbiamo dovuto rimodulare le tasse per gli studenti». Colpo di scure invece sulle spese di ordinaria amministrazione e forniture nell'ottica di una centralizzazione che eviti inutili sprechi. Su questa scia anche il contratto appena firmato per i collaboratori tecnico amministrativi che il rettore puntualizza: «Non produrrà alcun aggravio di spesa».
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