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L’unione fa la forza: Mancuso e gli altri

  • 25 febbraio 2007

Quando si parla di Alessandro Mancuso non si può non pensare anche a I Beatipaoli, sua storica band con la quale si è fatto conoscere a Palermo e non solo. La vera sorpresa è, appunto, che il cantante e chitarrista palermitano salirà sul palco dei Candelai di Palermo (via Candelai 65, ingresso 3 euro) giovedì 1 marzo alle 22.30 accompagnato da una formazione costituita da diverse guest star come Simona Norato dei F-Male Croix (voce, piano e chitarra), Michele Carmicio esponente di punta dei Baldorìa (chitarra acustica e voce), Antonio Di Martino leader dei Famelika (basso e voce) e, sempre dalla stessa band, Giusto Correnti (batteria e fisarmonica). Il concerto sarà una sorta di jam-session in cui il gruppo suonerà non solo i brani di Mancuso, ma anche quelli dei ragazzi che saliranno con lui sul palco. Inoltre sarà presentato il videoclip della canzone "Genova 2001- Di notte alla Diaz". Il poliedrico Alessandro Mancuso ha ottenuto premi e riconoscimenti nell’ambito di manifestazioni e festival nazionali e internazionali come l’edizione 2000 di "WOMAD", "Silainfesta" e "Campus" (premio band università), e poi ancora l’anno precedente a "WOMAD" e "Solmusic" (I Beatipaoli furono premiati da Red Ronnie).

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Ha vinto, sempre insieme a I Beatipaoli, il premio Città di Foggia "Spazio Giovani" 2002. Ha partecipato alla Manifestazione estiva "Palermotutta" con lo spettacolo "Lu Casteddu di Palermu" di cui è autore delle musiche e regista, nella splendida cornice dello Spasimo. Il suo brano "Cuntu di lu capu d’ì tunni" è stato inserito nella colonna sonora del film "Ladri di barzellette" di Bruno Colella. I testi delle sue canzoni sono, spesso, pieni di contenuti sociali e denunciano fatti e situazioni alle quali si può assistere ogni giorno quasi senza coscienza, o con quella coscienza da siciliano anestetizzata ed immune ai mali quotidiani, perché troppi o perché troppo grandi da pensare di non poterli risolvere. Per questo, nel 2006, ha fondato questo nuovo progetto in cui, oltre alla matrice prettamente dialettale che già era la peculiarità de I Beatipaoli, inserisce brani inediti in lingua italiana. Il nuovo progetto è stato premiato con la targa Rai Demo Award come migliore artista rivelazione 2006 al Meeting delle Etichette Indipendenti (M.E.I.) di Faenza. Il successo di questa nuova formazione risiede però soprattutto nelle qualità e nelle sinergie createsi negli artisti che la compongo: la carica esplosiva e la tecnica di Giusto Correnti; il gusto naif e la patina alternativa d’oltreoceano di Antonio Di Martino che riesce ad essere duro e romantico; il rock rigorosamente italiano di Michele Carmicio (già vincitore nazione del contest "Axe for Music" 1998/99 con la sua band) che cerca di fotografare in modo fedele il mondo in cui viviamo; la sicurezza, il carisma e la presenza scenica di Simona Norato che possiede una voce piena ed espressiva. Insomma, non saranno i tre moschettieri, ma il grido "Tutti per uno e uno per tutti" mai come in questo caso può identificare l’alchimia raggiunta tra questi cinque musicisti palermitani.

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