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Intellectuals, solo buon vecchio rock’n’roll

  • 7 aprile 2005

Punk, blues, rockabilly, rhythm ‘n’ blues, soul, rumore: se pensate che dalla pericolosa unione di questi elementi possano tirarne fuori un ottimo propellente musicale soltanto i soliti White Stripes, Gories o la Blues Explosion siete fuori strada, e gli Intellectuals sono pronti a dimostravelo. La band romana, infatti, avrà modo d’infiammare a suon di buon vecchio rock’n’roll il palco dello Zsa Zsa, sabato 9 aprile, dalle 22.30 in poi (ingresso 5 euro). Gli Intellectuals sono un duo: Guitar Boy (per l’appunto alla chitarra) e Drum Girl alla batteria, che sicuramente ricorderanno a molti il più noto duo di Detroit, ai quali però preferiscono non essere paragonati. La band infatti è nata a Roma nel ’99, ma la scelta della formazione a due è stata dettata semplicemente dall’urgenza di suonare il rock’n’roll, il punk, il garage dei ‘60, il soul e il blues nel modo più facile e immediato possibile, senza alcuna intenzione di inserirsi in quel fiorente filone neo-garage che trova spesso insieme sinceri appassionati ed abili situazionisti. Gli Intellectuals invece, spinti dalla passione viscerale per gruppi di rock’n’roll primitivo come Gories, Oblivians e Bassholes, hanno saputo distillare dalla loro musica preferita quella carica incendiaria che accomuna tutti i loro pezzi, come dimostrano nel loro esordio in full-lenght “Black!Domina!Now!”, non a torto considerato tra i migliori album garage-punk (se così vogliamo definirlo) della scena italiana.

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In un solo disco trovano posto sia riferimenti disperati al R&B di James Brown, sia pezzi di punk blues trascinante ed abrasivo nello stile delle band pubblicate da etichette come Crypt e In The Red, ma tutti vivamente caratterizzati da una spiccata individualità. La personalissima quanto istintiva propensione del duo a rielaborare, in chiave adrenalinica e compulsiva, tutta la musica da loro fagocitata, dal garage e il soul anni ’60, al punk ’77 ed i Velvet Underground, li pone a buon diritto sullo stesso piano di gruppi come Blues Explosion, Kills e White Stripes che della “rielaborazione – riappropriazione” in chiave punk della musica delle origini come il blues,il rock ed il soul, hanno fatto la loro bandiera. Un curriculum di tutto rispetto quindi per una band a cui sono bastati un album, un singolo,“Boring Town”(entrambi su Hate Records) e pochi altri split con band americane per guadagnarsi ottimi responsi dalla stampa specializzata ed un nutrito seguito appassionati. Sabato prossimo avremo dunque l’occasione di poter valutare se i due (fortunatamente finti) “intellettuali” romani sapranno argomentare efficacemente le loro pericolose tesi sul rock’n’roll, noi potremmo comunque contare sulle ripetizioni di thrash italiano che ci daranno dopo il concerto i "professori" B-Sucker e K-Billy (direttamente da Roma) con il loro collaudatissimo dj set Italia di merda!

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