MUSICA
Gattonero: le improvvisazioni di Gebbia e DeDyoniso
Esistono movimenti sonori capaci di segnare un punto di frattura utilizzando svariati metodi: dalla ricerca tradizionale alle contaminazioni contemporanee, fino a contemplare nel proprio "background" artistico altre forme di comunicazione (letteratura, pittura, filosofia, religione). Le once jazz di Arrington De Dyoniso e Gianni Gebbia, si incontreranno martedì 11 gennaio al Gatto Nero di Palermo (Rua formaggi 15, ingresso libero), classico esempio di quando il “free” e il jazz si incontrano, si scontrano, riciclano, aggiungono, improvvisano, omaggiano e “fanno di tutto per far succedere di tutto”.
Il pluri-sassofonista Gebbia, fra le molteplici e multiformi altre proposte, è attualmente uno “Switter”, in giro con Vincenzo Vasi e Francesco Cusa a creare colonna sonora per il “reading concerto” di Wu Ming1, autore di “New Thing”: folgorante e geniale esempio di “free jazz” letterario. Sfogliando la biografia di Gebbia, ci si sofferma sui miti che hanno formato il musicista palermitano; nomi più o meno conosciuti, esegeti del sax, danzatori butoh giapponesi con i quali sviluppa la “teatralità in musica”, ma anche Dionigi Burrasca, il calzolaio della Trexenta nonché ultimo portavoce, teorico e pratico, di musica per launeddas.
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