Francesco Lama: un siciliano in corsa al David

"Lo sposalizio, matrimonio siciliano". Commedia all’italiana? Si. “Alla siciliana”. Il cortometraggio scritto e diretto dal regista messinese Francesco Lama è in corsa per l’assegnazione del David di Donatello 2012, prestigioso premio cinematografico equiparabile alla statuetta americana degli Oscar, che renderà nota la cinquina del podio entro la fine di marzo.

Pellicola girata interamente in bianco e nero, è un focus sulla Sicilia degli anni Sessanta. Ambientato a Castelbuono, in provincia di Palermo, il film narra la storia di Don Totò, interpretato da Tony Sperandeo, padre di una tipica famiglia di paese che, tra vicissitudini caratteristiche di piccole località, in cui tutti si conoscono, organizza il matrimonio della figlia con un bravo ragazzo prossimo alla laurea in giurisprudenza, Vincenzino.

La trama si intreccia a causa di malelingue e pregiudizi, di ossessioni, fissazioni e manie peculiari di un popolo che vive la sua terra, tra vicoletti, strade e piazze, in cui il “pettegolezzo da bar” è all’ordine del giorno. I preparativi per lo sposalizio, tuttavia, vengono sconvolti per l’arrivo in paese del cugino di Vincenzino, direttamente dall’America, che vede in una straordinaria interpretazione Emanuele Filiberto Di Savoia.

Il film di Francesco Lama, è un chiaro omaggio alla commedia all’italiana degli anni Sessanta, che porta in scena valori tipici legati peculiarmente a questa terra, come l’onore e il rispetto. Cast d’eccezione, con Tania Bombaci, Giovanni Noce, Pietro Delle Piane, vede la partecipazione sorprendente dei cittadini di Castelbuono. Il film è prodotto dalla Nucciarte Produzioni, in collaborazione con l’Associazione Amici per Bacco e con il patrocinio del comune di Castelbuono e la Provincia Regionale di Palermo.