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Due libri sul lungo viaggio di Antonietta Raphaël Mafai

Balarm
La redazione
  • 19 marzo 2007

Di Antonietta Raphaël Mafai Palermo ha recentemente celebrato il valore artistico e ricostruito il percorso creativo con una mostra ancora in corso e aperta fino al 7 aprile presso l’Associazione Nuvole Incontri d’Arte. Giovedì 22 marzo, alle 18,30, all’atelier Nuovo Montevergini in Piazza Montevergini, Palermo rinnoverà il suo tributo all’artista con un incontro di approfondimento della mostra curato dalla manifestazione “Anteprima(vera)” e guidato da Eva di Stefano. Per l’occasione, il docente di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Università di Palermo presenterà due volumi su Antonietta Raphaël e Mario Mafai: “Antonietta Raphael Mafai. Un'artista non conforme” di Serena De Dominicis (Selene Edizioni, 2006) e “Il risveglio della bionda sirena. Raphael e Mafai. Storia di un amore coniugale” di Enzo Siciliano (Edizione Mondadori, 2004). Il primo è la piccola monografia sulla Raphaël Mafai della giovane storica e critica d’arte Serena De Dominicis, che della vita di Antonietta affronta la complessità della sua formazione culturale e le origini della sua produzione artistica a partire dai diari e dai carteggi della pittrice e scultrice lituana. Ciò che emerge dalle pagine e dall’intreccio continuo tra vita e arte, è il ritratto autentico e fedele dell’artista che ravvivò la stasi culturale della Roma di fine anni Venti e fu fondamentale per la pittura successiva.
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Il secondo volume è l’ultimo romanzo di Enzo Siciliano, intellettuale e scrittore scomparso lo scorso anno e vissuto a Roma durante gli anni ’50, dove ebbe modo di conoscere sia Antonietta che Mario Mafai. Siciliano narra la storia della singolarissima relazione tra due degli artisti più significativi della stagione pittorica degli anni venti e trenta conosciuta come il periodo della Scuola Romana, e lo fa anche qui su base documentale, a partire dai loro diari e carteggi. Antoinette, ebrea eccentrica, cosmopolita poliglotta, studia nella Londra spregiudicata di Bloomsbury, ma le sue radici affondano nella cultura fantastica e onirica delle pianure sprofondate tra Polonia e Bielorussia, a sud del Baltico, nella terra di Chagall. Siciliano la dipinge come una donna europea, moderna, segnata dall’integralismo chassidico, da Marx e Freud, che si imbatte in un ragazzo geniale e talentuoso, ma ancora un po' provinciale, ironico e pigro, perfettamente romano come Mario Mafai.

È forse proprio l’incontro tra i due e le rispettive divergenze, è quel conflitto costante generato da due anime in contrasto ma fatalmente gemelle a intrigare Siciliano: la sua è una storia di sentimenti, ma anche un romanzo del vero profondamente storico, in cui nulla vi è di aggiunto o di cambiato, a cominciare dagli errori di ortografia e dall’italiano ancora incerto della giovane Antoinette. E veri sono anche tutti i personaggi che circondano i protagonisti: da Scipione, grande amico di Mario Mafai logorato dalla tisi, a Longhi e Ungaretti. E, facendo convivere le storie del tempo e le storie intime di due grandi artisti, Siciliano si fa cantore della Roma di quegli anni e svolge il tema a lui più caro: la passione dell’arte che cresce insieme alle fatiche della giovinezza.
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