Curva minore: avanguardia “attraverso i suoni”

Giunta a metà della sua programmazione, la quarta edizione della rassegna “La musica attraversa/o i suoni” prosegue a Palermo fino al 22 dicembre dislocata fra i Cantieri Culturali alla Zisa e l’Auditorium Universitario San Saverio, con l’appuntamento dell’1 dicembre, frutto delle quattro giornate seminariali condotte dal chitarrista marsigliese Jean-Marc Montera, il quale nello spettacolo “Open” permetterà agli allievi del corso di inserirsi in un lavoro su più dimensioni estrinsecando, attraverso le più svariate forme d’espressione artistica, un linguaggio scevro dalle retoriche emozionali, per assumere lucidità di senso nella sua essenziale naturalezza, lontano dalla dialettica forma/contenuto.

Il 6 dicembre alle 22, sotto la didascalia “Sicilia meets Down Town New York Scene”, condito dalla consueta conferenza-intervista con i protagonisti condotta dal divertente e competente Gigi Razete, partirà invece il mini-ciclo di due giorni incentrato sull’approfondimento della musica della cosiddetta “Down Town New York Scene”, in cui Marco Cappelli, Kato Hideki e Christine Bard presenteranno in prima esecuzione siciliana il progetto “Extreme Guitar Project”, spaccato di una condizione musicale rappresentativa di differenti forme contemporanee, che si avvale di un concetto allargato ed estremo di chitarra, nonché della possibilità di sperimentare una scrittura mista, espressa vieppiù mediante le normali strutture rigide e rigorose, ma rilasciata, altresì, in modelli aleatori ed informali con ampio uso di improvvisazione (seguiranno musiche di altri autori contemporanei). Giorno 7 dicembre, sempre sotto l’insegna della “Down Town New York Scene”, doppio concerto con Francesco Calandrino e Jim Pugliese, impegnati rispettivamente in “Oper’azione Nafta” (ore 21), con Francesco Calandrino, Piero La Rocca e Marco Calandrino, metafora della combustione capace di fagocitare, comprimere e bruciare nel suono globale del trio tutto ciò che finora s’è ascoltato (le più odierne [e non] sonorità rock [e non], cui punti chiave sono hard-rock, jungle, noise-rock, funky, unfusion, unwave, radicalmetateatro, unartrock, electroacustic, unjaz, freeform); e “Phase III” (ore 22), con Jim Pugliese, Christine Bard, Kato Hideki, Michael Attias e Marco Cappelli, con musica composta da Pugliese appositamente per questa band per dare sfogo alla sua incessante ricerca nel combinare pratiche musicali differenti, tese concepire e trattare il ritmo come un nuovo suono, senza tralasciare il senso del groove e tenendo altresì conto dei mutamenti della musica nella sua dimensione improvvisativa.

Il 15 dicembre sarà la volta di Mario Crispi (sezione fiati degli Agricantus), che dopo l’incontro con Razete, porterà in scena (ore 21) il suo progetto musicale “Rosa di flauti”, concerto acustico per otto strumenti a fiato, ideazione nata dal desiderio di far percepire all’ascoltatore i timbri naturali di tali strumenti con l’intento di rappresentare la “bio-diversità” sottoforma di campionario sonoro ed emozionale. Infine l’ultimo appuntamento, giorno 22 dicembre alle 19.30, Dario Buccino si sottoporrà alle domande di Gigi Razete sul tema “L’avanguardia sa essere affettuosa?”, per poi proseguire alle 21 con il concerto “Ero già me”, dove l’originale compositore e regista, coadiuvato dal Laboratorio Aperto Fatti Sonori e dalle suadenti movenze della danzatrice e coreografa Stefania Ammirata, cercherà di evidenziare, conciliandole, l’attenzione metodologica per l’azione fisica ed il bisogno, pur legittimo, di esporre la fisicità dell’azione: il carattere corporale dell’atto esecutivo nel so rapporto con il suono, per far emergere una essenziale risonanza affettiva».

L’ingresso ai concerti in abbonamento costa 60 euro (comprendente di tessera ordinaria ed inclusa iscrizione sociale di 10 euro), oppure 35 euro per la tessera agevolata (età inferiore ai 30/superiore ai 65 anni, inclusa iscrizione sociale di 10 euro), mentre il costo per il singolo concerto è 7 euro + 10 di iscrizione sociale.