TEATRO
Continuità e innovazione: il Libero riparte
«Il nostro teatro avverte da sempre la necessità di rinnovare il pubblico, anche se ci sono spettatori che ci seguono da 40 anni». I direttori artistici Beno Mazzone e Lia Chiappara presentano la stagione 2006/2007 del Teatro Libero di Palermo sottolineando quelle che da sempre sono le sue peculiarità: un teatro indipendente, «aperto a fermenti culturali senza restrizioni», che «persegue la voglia di comunicare piuttosto che cedere al folle consumismo», che «offre cibo per la mente e lo spirito, spettacoli che creano identità e suggeriscono modi di essere, pensare, vivere». In tal senso va inteso «l'io e le sue voglie», il progetto triennale avviato già dallo scorso anno che rimarca la necessità dello spettatore di farsi individuo pensante e non sottoposto alle imposizioni di un dover essere consumistico.
La stagione 2006/2007, la numero 39 del Libero, si articola in quattro diversi cartelloni. "Teatro danza musica e nuovo circo" è la sezione serale internazionale, uno sguardo trasversale ai diversi generi dello spettacolo che conta dieci titoli replicati per quattro sere ciascuno. Tre le produzioni del Teatro Libero in programma per questa sezione: il "Timone" di Shakespeare per la regia di Lia Chiappara, che aprirà la stagione giorno 11 ottobre e sarà replicato fino al 14; "La fuga" del cinese Gao Xingjian (premio Nobel per la letteratura nel 2000) per la regia di Beno Mazzone, in scena dal 24 al 27 gennaio; e "Ritorno", ispirato al poema di Stefano D'arrigo "Horcynus Orca", per la regia di Lia Chiappara in calendario dal 16 al 19 maggio.
"Invito al Teatro Libero" è il cartellone dedicato ai giovani sotto i 28 anni. Oltre alle tre produzioni del Teatro Libero già citate che verrano replicate anche in questa sezione ("Timone" il 15 ottobre, "La fuga" il 28 gennaio e "Ritorno" il 20 maggio) andranno in scena "L'inverno sotto il tavolo" di Roland Topor nella traduzione di Beno Mazzone che ne curerà anche la regia (19 novembre); "L'ultimo sogno di Balloi Caria" di Lelio Lecis (3 e 5 dicembre); "Four Dogs Night" di Laura Corradi (8 e 10 dicembre); la "Fedra" di Racine per la regia di Walter Magliaro (13 e 15 febbraio); "Ciao, tu" di Beatrice Masini e Roberto Piumini per la regia di Gabriele Calindri ed Elisabetta Ratti (27 febbraio); e "Il calapranzi" di Harold Pinter con Piero Nuti e Adriana Innocenti che ne curerà anche la regia (20 e 25 marzo).
Discenallecinque e Discenallesette è il cartellone della domenica pomeriggio dedicato alle famiglie e presenta altri due allestimenti del Libero: "Iq e Ox" di Jean Claude Grumberg nella traduzione e regia di Beno Mazzone, «una favola che mette il dito nella contrapposizione tra le diverse religioni» (5 novembre); e "Dormi... veglia" di Lia Chiappara (14 gennaio). Inoltre "Boccamatto" di Gianni Micheli (26 novembre), "I tre porcellini" di Marina Allegri per la regia di Maurizio Bercini (17 dicembre); "Salgari: il mare in soffitta" di Sergio de Simone per la regia di Catia Pongiluppi (4 febbraio); "Aladino" di Alice Capitanio (18 febbraio); "Marco Polo, viaggio in Oriente" di Maria Pagnini e Livio Valenti (11 marzo); "Le favole delle mille e una notte" del Teatro delle marionette degli Accettella di Roma (1 aprile); e "La storia di pinocchio" di Maria Pia Rizzo per la regia di Domenico Cucinotta (22 aprile). "Presente/futuro" è invece la sezione (ancora da definire) che ospiterà spettacoli creati da artisti che vivono e lavorano in Sicilia, e che sarà presentata dal 22 al 27 maggio.
«Le nostre scelte - dice Lia Chiappara - sono effettuate non solo per le qualità estetiche o di contenuto, ma anche per una ricerca di complicità tra noi, le compagnie che ospitiamo e tutti coloro con cui ci troviamo a lavorare». E aggiunge: «Il pubblico teatrale a Palermo è cresciuto, ed ha la possibilità di scegliere e crearsi un'idea, di vivere da protagonista senza farsi trasportare dalle mode». L'intento di Beno Mazzone è «permettere al pubblico, in particolare ai giovani, di scoprire cos'è il teatro, o meglio la nostra idea di teatro, idea che cerchiamo di trasmettere agli spettatori e che si scontra spesso con un sistema teatrale nazionale alla ricerca di un pubblico che consuma il teatro. Il Libero cerca un pubblico che si accosti al nostro modo di vedere il teatro, per creare un rapporto che duri nel tempo. Per questo privilegiamo il rapporto con i giovani».
A questo scopo, il Teatro Libero con il progetto La scuola a teatro propone in programmazione mattutina per gli studenti alcuni dei titoli in cartellone. Inoltre è intensificata l'attività di formazione rivolta ai giovani attraverso due corsi, uno biennale di approfondimento per attori e uno annuale per principianti, e uno stage per attività organizzative e tecniche, «prassi materiali importanti quanto la parte attoriale».
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