CULTURA
Conservatorio Bellini: la musica per rieducare i detenuti
Per volontà del presidente del Conservatorio Bellini, Gandolfo Librizzi, è stato siglato un accordo volto a diffondere la cultura musicale nelle carceri siciliane
La convenzione è stata siglata da Giovanni Fiandaca (garante dei detenuti), Gianfranco De Gesu (provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria), Gandolfo Librizzi e Daniele Ficola (rispettivamente presidente e direttore del Conservatorio).
L'accordo, della durata di 5 anni, prevede laboratori didattico-formativi con docenti e allievi e concerti con le formazioni di maggior prestigio del Conservatorio. La novità riguarda in particolare il tentativo di organizzare attività musicali sistematiche e continuative nelle carceri.
Un progetto che vanta la possibilità di sfruttare il potenziale educativo e sociale della musica che, entrando nelle mura delle carceri, consentirà di ottenere un risultato positivo e bidirezionale, un beneficio per i detenuti e per gli artisti.
«Una collaborazione - dichiara Gandolfo Librizzi - che a breve verrà estesa agli istituti di detenzione minorile e che costituisce un importante tassello del percorso di apertura verso il sociale e le realtà disagiate del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo».
«Portare la musica negli istituti penitenziari ha una valenza culturale e contribuisce a rendere più sopportabile la reclusione penitenziaria - dichiara Giovanni Fiandaca - è auspicabile che l’ascolto e l’apprendimento possano avvicinare i giovani detenuti alla musica, in prospettiva anche come sbocco occupazionale».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio