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Compagnia Siremar in alto mare: continui disservizi
Guasti e avarie hanno decimato la flotta. Alle Eolie il copione è la stesso: solo tre aliscafi, invece che quattro, coprono regolarmente le tratte
Fra corse soppresse e avarie dei traghetti, sono turisti e residenti a pagare le conseguenze dei disservizi della Siremar. La compagnia marittima è rimasta fuori dalle trattative che hanno condotto all'acquisizione del gruppo da parte della cordata Cin (Compagnia italiana di navigazione). Nel frattempo i problemi della compagnia si ripercuotono sui collegamenti con Eolie, Egadi e Pelagie, fra mezzi mal ridotti e manutenzioni ancora da programmare. Attualmente viaggiano solo cinque aliscafi su sette e sette traghetti invece che nove.
La motonave "Paolo Veronese", che collega le isole Pelagie con la Sicilia, è rimasta ferma a causa delle cattive condizioni del mare per cinque giorni ed è poi stata sostituita dalla nave da crociera "Moby Vincent", utilizzata sino ad ora per l'emergenza immigrati di Lampedusa. Cinque aliscafi su sette operativi; i due da riparare sono fermi presso i cantieri Rodriguez di Messina: la società, prima di intraprendere i lavori di manutenzione, esige garanzie di pagamento.
I sindaci delle isole hanno già manifestato pubblicamente la loro preoccupazione e invocano soluzioni repentine per far rifiorire l'economia delle isole che, ovviamente, vive del turismo stagionale. Mariano Bruno, sindaco di Lipari, ha scritto una lettera agli amministratori della Siremar dichiarando: «Se la società non ha i mezzi, li prenda a noleggio dai privati». D'accordo anche il sindaco di Favignana, Lucio Antinoro, che invita il commissario straordinario Giancarlo D'Andrea a «valutare le proposte degli armatori privati - e conclude - Ormai siamo allo stremo: i pendolari sono costretti a tour de force mattutini e i turisti spesso restano bloccati per ore». Il segretario regionale Fit Cisl marittimi, Franco Lo Bocchiaro afferma: «Questo stato di incertezza pesa sui lavoratori e sulla gestione dei servizi, che in estate ha mostrato tutte le sue inefficienze. Nessuna delle aziende interessate a Siremar ha reso noto i contenuti dei piani industriali che chiarirebbero gli investimenti in gioco e le risposte sul fronte del mantenimento dei livelli occupazionali».
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