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Cinema al teatro Garibaldi: "La notte delle lucciole"

Cinema e filosofia nella "La notte delle lucciole": in programma la proiezione di un'intervista a Georges Didi-Huberman e le riprese di Vincent Dieutre

  • 5 ottobre 2012

L'immagine delle lucciole che volteggiano nel buio è indubbiamente ricca di attrattive: piccoli esseri dotati di grazia naturale, sono riusciti ad affascinare anche Pier Paolo Pasolini, che ha letto la loro scomparsa come una forma di genocidio culturale, scrivendo, nel 1975, «Darei l’intera Montedison per una lucciola». Nel corso del tempo, quelle creature luminose sempre meno presenti sono diventate una metafora, usata per alludere a tutti quei tratti della società umana che rischiano di eclissarsi.

"La notte delle lucciole", serata di cinema e filosofia ad ingresso gratuito, ospitata dal Teatro Garibaldi sabato 6 ottobre a partire dalle 21, trae spunto da un testo di Georges Didi-Huberman, "Come le lucciole: una politica della sopravvivenza". In programma, la proiezione in anteprima assoluta delle "Lettera di George Didi-Huberman ai siciliani", video-intervista in lingua italiana al filosofo e storico dell'arte francese. Il suo testo è una riflessione che, a partire da Pasolini, indaga su ciò che resta del nostro passato, per comprendere come preservare anche ciò che sembra condannato alla scomparsa.

A presentare e filmare l'evento, un altro francese: è il regista Vincent Dieutre, che inserirà le sequenze in "Orlando ferito", suo nuovo progetto cinematografico nato oltre due anni fa, portato avanti in Sicilia, con la casa di produzione la Huit di Parigi. Le riprese hanno già interessato Catania, Messina e altre città dell'isola, e scelgono Palermo per concludersi.

Esiste un filo conduttore, che unisce i lavori di Didi-Huberman e Dieutre: il regista è sbarcato in Sicilia proprio alla ricerca delle lucciole, metafora di speranza, incontrando durante il suo percorso molti personaggi. Questo "diario" della ricerca si mescola ad un dramma che ha per protagoniste le marionette e Orlando, principe dei pupi, nel ruolo di eroe ferito.

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