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Caos al Teatro Biondo: Orlando scarica Roberto Alajmo

Il direttore si dimette dalla sua carica, i lavoratori non percepiscono lo stipendio da 2 mesi e il Cda prospetta un piano di rientro "lacrime e sangue": al Teatro Biondo è caos

  • 1 agosto 2016

Nella città che si candida a "Capitale Italiana della Cultura 2018", che ospiterà "Manifesta" e che negli ultimi anni ha sentito tante volte le parole "cultura" e "rilancio" recitate come un mantra, succede che il teatro stabile finisca nel caos nel pieno dell'estate.

Il direttore del Teatro Biondo, il giornalista e scrittore Roberto Alajmo, ha infatti presentato le dimissioni (al momento non formalizzate ma irrevocabili) durante il Consiglio di Amministrazione convocato d'urgenza per discutere dell'attuale situazione finanziaria: il teatro ha già impegnato i fondi previsti dal Comune e dalla Regione per il 2016, che ancora non sono stati versati per lungaggini burocratiche e amministrative e i soci, ad agosto, chiedono un taglio di 1 milione e 200 mila euro ad un ente dal bilancio totale di circa 6 milioni di euro di cui ha già speso oltre la metà.

In particolare il Comune dichiara di non poter procedere al versamento della propria quota (circa un milione e mezzo di euro) perché il bilancio comunale non è stato ancora approvato. La Regione, invece, anche se affronta lo stesso problema di Palazzo delle Aquile, ha optato per il pagamento in dodicesimi (ovvero stanziare mensilmente una parte dei fondi annuali): in questo modo ha già versato circa un terzo della quota 2016.

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Ma i creditori pressano e sul Biondo pesano i debiti accumulati durante le precedenti amministrazioni, oggi dimezzati a fronte anche di un sensibile miglioramento qualitativo degli spettacoli e della gestione del teatro tutta. In questo momento, inoltre, i lavoratori non percepiscono lo stipendio da due mesi e aspettano ancora la quattordicesima.

Il CdA, presieduto da Gianni Puglisi, ha chiesto di attuare una vera e propria cura dimagrante (leggasi licenziamenti), ma Alajmo non ha alcuna intenzione di essere il fautore di una così aggressiva soluzione del problema. A quanto fanno sapere dal Biondo, potrebbe rientrare l'emergenza se ogni socio versasse quanto il teatro ha inserito nel proprio bilancio.

«Mi sono sentito delegittimato nelle ultime settimane da parte dei soci e, in un Paese dove nessuno si dimette mai, dimettersi per difendersi meglio, poteva essere un'idea originale». Queste le parole di Alajmo che continua: «Ho costruito un teatro in questi tre anni e non posso essere io ad attuare un piano economico che avrebbe portato più danni che benefici».

Leoluca Orlando, nei giorni scorsi, ha espresso pubblicamente la sua opinione sulla gestione Alajmo, non apprezzando il lavoro del direttore sul versante economico: la fiducia inesauribile che il sindaco aveva avuto nei confronti di Alajmo è quindi crollata in un baleno, in casuale coincidenza col malessere che il direttore aveva espresso nelle ultime settimane per la situazione economica preoccupante determinata anche dal Comune.

Intanto la prossima stagione - già pronta - è fortemente a rischio: il Cda si riunirà nuovamente a fine mese e non resta che aspettare la riunione per capire quale sarà il futuro del Teatro Biondo che, al momento, vede tre anni di successi cominciare a sbiadire.

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