LIBRI
Bekri, incontro col poeta tra reading e attualità
Eccoli lì, verrebbe da dire, il poeta e i carbonari, facce silenziose e modi trattenuti, messi assieme per un reading che finisce per parlare d’altro: di quello che urge e preoccupa. L’incontro si è svolto nel ristretto spazio di Libr’aria, lunedì 6 febbraio, in occasione del ciclo “Leggere! Incontri e aperitivo con autori e lettori”. Il poeta è Tahar Bekri, cinquantacinque anni, pensatore tunisino tra i più noti al mondo, che vive e insegna a Parigi, pubblicando una ventina di opere tra saggi e poesie, contrassegnati dal tema dell’esilio e dell’erranza. La serata, dopo l’iniziale aperitivo, si è dipanata con la lettura in francese da parte di Bekri di un paio di sue poesie e con una riflessione sulla letteratura magrebina, ma l’interazione tra autore e lettori ha avuto il suo apice solo nel momento in cui si è discusso delle cosiddette vignette sataniche che hanno provocato disordini nei paesi islamici. In sostanza, le caricature danesi che ancora rimbalzano sulle prime pagine dei giornali di mezza Europa, hanno imposto una considerazione al pubblico di Libr’aria: premettendo che le vignette sono oggettivamente brutte, esiste un limite precario tra libertà di pensiero (in questo caso di stampa) e le conseguenze, per così dire collaterali, che essa comporta? Non dovrebbe forse essere il senso di responsabilità del giornalista a fargli da guida nelle scelte circa il se e come dare una notizia, ammesso che poi la notizia ci sia davvero?
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