ATTUALITÀ
Ateneo palermitano: allarme per esami truccati
Accesso abusivo ad un sistema informatico, frode e falsità ideologica in atto pubblico: arrestati tre dipendenti universitari, per oltre 200 falsificazioni
Esami falsi: sono oltre 200 le falsificazioni registrate di esami universitari mai stati sostenuti nei terminali dell'Ateneo palermitano. Con tale accusa la polizia ha condotto l'arresto di due dipendenti dell'Ateneo palermitano, Rosalba Volpicelli 49 anni, Ignazio Giulietto 56 anni, ed insieme a loro anche un ex studente, Francesco Giaconia, di 28 anni, indagati per accesso abusivo ad un sistema informatico, frode e falsità ideologica in atto pubblico. Sono stati concessi loro i domiciliari.
Secondo le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, condotte prevalentemente attraverso intercettazioni telefoniche, e poi supportate da acquisizioni di documenti, le Facoltà coinvolte sembrerebbero essere Economia e Commercio, Architettura, Giurisprudenza ed Ingegneria. A quanto pare, il meccanismo di truffa era piuttosto semplice: un esame alla facoltà di Economia costava 1.000 euro, qualcosa in più serviva per una materia in Architettura o Ingegneria. A tutto pensavano gli impiegati, che secondo la ricostruzione della procura e della squadra mobile, avrebbero inserito i 200 esami nel cervellone elettronico dell'Ateneo.
Nel registro degli indagati sono presenti anche una trentina di ex studenti, che avrebbero beneficiato delle materie comprate conseguendo regolarmente la laurea. I palermitani Alessio Signorelli, Alessia Mattina, Riccardo Lo Giudice, Andrea Tomasello, Claudia Vitello, Caterina Guddo, Giuseppe Gennuso, Carlo Gaglio, Francesca Pizzo, Davide Di Salvo, Giuseppe Lo Buono, Serena Lo Cicero, Paolo Coviello, Ilenia Messina e Simona Viola. Sono indagati pure Walter Graziani (Terni) e Sabrina Tonolini (Terni), Francesco Pirrone (Alcamo), Riccardo Della Vecchia (Latina), Alexandra Rita Ntonopoulou (Grotte, Agrigento), Marilena Tusa (Alcamo, Trapani), Giuseppe Ciciliato (di Sambuca di Sicilia, Agrigento), Felice Ferraro (Agrigento).
L'inchiesta è appena all'inizio, gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile, diretti dal vicequestore Silvia Como, stanno ancora esaminando il caso. Ma convinti di aver scoperchiato solo la punta di un grosso iceberg, resta ancora tanto da scoprire. Secondo le ricostruzioni, la segnalazione sarebbe partita quasi per caso, nel luglio del 2010: dalle prime verifiche, risulta la segnalazione fatta dalla segretaria Rosalba Volpicelli, la quale denunciò ai poliziotti del commissariato di via Oreto di essere stata avvicinata da alcuni giovani.
In seguito un altro caso ambiguo, una dipendente che aveva ammesso di aver caricato irregolarmente alcuni esami fu subito licenziata. Oggi il rettore dell'Università di Palermo Roberto Lagalla, commenta alla stampa «Rinnoviamo il nostro rispetto alla magistratura, alla quale ribadiamo la disponibilità a tenere aperto qualsiasi canale di collaborazione, impegnati come siamo in un processo di trasparenza e di rifondazione della struttura universitaria».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Ne esistono solo tre al mondo e una è in Sicilia: cos'è la (prestigiosa) "Phiale Aurea"
-
ITINERARI E LUOGHI
Il borgo in Sicilia che "vive" in simbiosi col mare: la spiaggia ti incanta al primo sguardo