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Antimafia: non soltanto il 23 maggio, il 19 luglio

"E non soltanto il 23 maggio, il 19 luglio ed, altri giorni da commemorare. D’accordo la memoria collettiva, ma l’oblio per tutto il resto, no"

  • 23 luglio 2012

L’antimafia è concretezza. Non è ideologia, né sociologia. Fatti, quindi. Nulla a che vedere con dietrologie o teorie fantasiose. Invece, sembra un crescendo il manifestare e manifestarsi in cerimonie legate in vario modo all’antimafia. Come se qualcuno avesse più titolarità rispetto ad altri nell’esercizio di potere, nel dichiararsi “anti”. E quando arrivano le date da commemorare è un tripudio in ascesa. Una serie di frasi stereotipizzate o di eventi organizzati ad hoc offerti al popolo; terminata la cerimonia ci si dimentica del fatto.

La lotta alla mafia, alla illegalità è una realtà che non può manifestarsi soltanto con le rituali dichiarazioni di principio o con la partecipazione farisaica alle cerimonie funebri o, nelle comunicazioni celebrative. Tutto questo è indecoroso e, quanto ci sia di reale nelle dichiarazioni fatte dai più, non è facile a sapersi. O forse, sì. Nasce per questo l’appello rivolto alla classe pseudo-politica ed alle varie pseudo-associazioni: "Basta con le frasi di rito; basta prendere la prima notizia utile per uso personale; basta utilizzare false scene per uomini coraggiosi che hanno lottato contro la mafia, perdendo la loro stessa vita. Basta. Siete soltanto inutilmente demagogici".

Non ci si può ricordare di fatti tragici che hanno sconvolto la storia della nostra comunità, solo in determinati giorni, mentre negli altri, tutto scorre normalmente. Vorrei ricordare come anche la gestione politica, in termini clientelari dei vari apparati è un atteggiamento tipicamente mafioso. Ma questa è un’altra storia. E poi, quella cascata nei social network, di foto, video, ricordi, commenti, postati soltanto nei giorni delle ricorrenze rende debole, facendone perdere l’importanza del suo stesso valore, l’accadimento.

La lotta alla mafia, all’illegalità è la pratica quotidiana di chi con la propria opera crea una barriera all'espandersi del sistema mafioso e, solo forse in questo modo, ovvero con l'unione collettiva e l’azione costante, si potrà abbattere questo sistema. E non soltanto il 23 maggio, il 19 luglio ed, altri giorni da commemorare. D’accordo la memoria collettiva, ma l’oblio per tutto il resto, no. La memoria costruisce la persona come insieme di idee e valori ed, è la componente essenziale per la sua integrazione nella società.

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