MUSICA
Ai Candelai una "Palermo al tempo del vinile"
Si presenta ai Candelai "Palermo al tempo del vinile", il libro di Daniele Sabatucci: il fascino di 60 anni di storia della musica made in Palermo
Pare che Palermo non abbia voluto i Rolling Stones perché negli anni ’70, l’organizzatore dello storico festival “Palermo Pop 70”, li etichettò come “troppo ‘ngrasciati”. Pare, pure, che in un mitico concerto di Frank Zappa a Palermo nel 1982, iniziarono a piovere lacrimogeni. Volendo scorrere un ipotetico annuario dei nomi e aneddoti che girano attorno alla scena musicale palermitana, di cose ce ne sarebbero da raccontare. Sta proprio nell’essere riuscito a raccogliere tutte queste storie, l’impresa del giovane giornalista palermitano Daniele Sabatucci, autore di “Palermo al tempo del vinile" (Dario Flaccovio Editore), che si presenta mercoledì 28 novembre alle ore 21 a I Candelai (ingresso libero).
Una serata a metà tra revival e presente, che vede salire sul palco, insieme all’autore e al critico musicale Gigi Razete, rappresentanti del rock palermitano di tutte le epoche, per provare a raccontare oltre sessant'anni di storia attraverso protagonisti di ieri e di oggi, luoghi di culto, eventi scolpiti nella memoria e fatti dimenticati: si esibiscono Gli Alisei, Le Cozze, Kali Yuga, Claudio Cataldi con Aldo Ammirata e Gioacchino Frisina.
Ha avuto la pazienza del collezionista Daniele Sabatucci, che cominciando nel 2007, per puro diletto, a raccogliere interviste e curiosità intorno ai fenomeni musicali della città, si è ritrovato con in mano un progetto, desiderato da molti, ma ancora mai realizzato da nessuno: un annuario della musica made in Palermo, che dal pop alla dance, dall’underground al punk, ricostruisse la memoria della cultura musicale nei dintorni, dal 1950 ad oggi, raccontando nel dettaglio band nascenti, meteore, grandi successi, corredati da introvabili copertine dei dischi, un piccolo archivio fotografico con reperti d’epoca, e un itinerario dei locali che hanno fatto la storia delle serate palermitane.
Luoghi must, dall'Open Gate e il Mirage che negli anni ‘60/’70 fecero ballare un’intera generazione, al Malaluna, passando poi per le realtà della musica suonata nei centri sociali, per arrivare ai locali di oggi come i Candelai o Agricantus. E poi nomi di formazioni musicali che risuoneranno familiari a chi già allora c’era, e storie di band improvvisamente sciolte che appassioneranno chi invece non ha memoria alcuna.
C’è chi ha sposato la musica negli anni in cui era impensabile concepirla come un mestiere, chi è partito per provare a sbarcare il lunario sulle orme dei Beatles, chi è rimasto per provare a fare di Palermo il centro nevralgico di una realtà musicale nuova in Italia. Nomi come Clan Free, Le Cozze, e poi band moderne come Akkura, Second Grace, Waines, che hanno deciso di investire sul proprio talento riscuotendo un successo nazionale.
Una vera e propria enciclopedia che nasconde una ricerca dettagliatissima: per costruire queste 400 pagine di memoria culturale, Daniele ha passato anni a raccogliere interviste, storie e aneddoti tramandati dai più come legende metropolitane, ricercando fotografie nascoste nei cassetti come reliquie, frugando tra la polvere mercatini in cerca dei vinili che hanno segnato le ere musicali fra reinterpretazioni e sperimentazioni. Memorie che rischiavano di andare perdute, e che adesso, un libro, terrà per sempre al sicuro.
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