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Le saracinesche diventano tele: a Palermo nasce un piccolo museo a cielo aperto

"Fare la Kalsa - La Memoria che affiora" è un processo di rigenerazione urbana attraverso l'arte contemporanea che sta partendo in questi giorni in pieno centro città

  • 3 gennaio 2020

L'intervento artistico di Ligama in via degli Schioppettieri a Palermo

Il progetto si chiama "Fare la Kalsa - La Memoria che affiora", ed è un processo di rigenerazione urbana attraverso l'arte che sta partendo in questi giorni in pieno centro a Palermo. Le vie interessate sono via degli Schioppettieri e via Genova che seppur si trovino in pieno centro storico (tra via Maqueda, corso Vittorio e via Roma) sono trascurate e abbandonate al loro destino fatto di posteggi selvaggi e cumuli di rifiuti dove in questi giorni diversi artisti stanno dipingendo su alcune saracinesche.

Lo studio Knot, un gruppo informale capitanato da Giuseppe Arici - architetto e anche imprenditore - e Marie Kammler, designer tedesca, si è interrogato su come potere intervenire per migliorare le condizioni del luogo. «La nostra intenzione è quella di creare connessioni - spiega Giuseppe Arici - tra chi abita in quel luogo, chi lo vive come imprenditore, chi lo governa e gli operatori culturali. Io e Marie abbiamo partecipato e vinto un piccolo finanziamento a Torino "Social Fare" e con questo abbiamo avviato questo primo step in via Schioppettieri».
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Quel piccolo crocevia di strade conserva una parte importante della città: le mura puniche, che segnano i primi insediamenti umani in città. Altro tassello importante è il teatro Finocchiaro. «Il processo di intervento si basa su alcuni step per noi fondamentali - continua Giuseppe - e sono "raccontare, sognare e trasformare". In questo primo step e grazie all'arte stiamo provando a raccontare la memoria di questo luogo, tutti gli interventi artistici parlano della storia che si è vissuta in queste vie in passato».

Questo processo voluto fortemente da studio Knot si svolge in collaborazione con il Comune di Palermo e l’associazione “via Roma Centro Storico”, supportato da B&B Mojo che ha ospitato gli artisti, Balata che ha offerto loro vitto, St'Orto che si occupa dell'evento di presentazione al pubblico in programma per sabato 4 gennaio, quando l'area dovrebbe essere chiusa al traffico veicolare e pedonale e ci sarà una sorta di vernissage degli interventi. Alle 18 verrà presentato il progetto e a seguire ci sarà un aperitivo sociale e anche un concerto a cura di Sergio Beercock.

Una pedonalizzazione lunga un giorno, quindi, ma che si vorrebbe permanente. «In quel crocevia di strade - aggiunge Arici - c'è una piazzetta, sarebbe bello se fosse pedonale senza rifiuti e con piante e arredi urbani, ma sappiamo anche che in questo momento parlare di pedonalizzazioni in città è come toccare un nervo scoperto perché i residenti hanno pochi posti dove posteggiare, ma più in là speriamo che in modo condiviso da tutti si arrivi alla consapevolezza che vivere senza macchine in centro è meglio per tutti».

Le saracinesche interessate dagli interventi artistici sono otto, un piccolo percorso museale a cielo aperto. «È stata molto bella la reazione dei proprietari dei negozi e delle saracinesche - conclude - tutti ci hanno dato una mano e si sono sentiti partecipi. Siamo consapevoli che un posto non si rigenera solo dipingendo su delle saracinesche, ma questo è un primo passo per attirare l'attenzione qui». Questi gli artisti in residenza che hanno partecipato: Nessunettuno, Alessandra Di Paola, Linda Randazzo, Maca, Ligama (di cui abbiamo parlato qui), Sira Pippi, Antonio Curcio e Claudia Fabris.

«Questa è la prima iniziativa dove c'è l'associazione "Via Roma" coinvolta attivamente - dice il presidente Francesco Carnevale - il rilancio di quelle vie è molto significativo, è un piccolo scrigno dove ci sono tantissimi gioielli incastonati ma non valorizzati. Primo tra tutti sono le mura Puniche che hanno 2700 anni di storia dove a ridosso ci sono solo macchine e munnizza.

L'unico strumento per ripartire e valorizzare è puntare sulla bellezza e coinvolgere tutti. Questo è un tipico esempio del modello che abbiamo in mente noi per rigenerare tutta la via. È importante avere una prospettiva e una visione, rilancio del territorio. Siamo stati bravi a fare sintesi tra le varie parti coinvolte. Il nostro obiettivo è arrivare alla definitiva pedonalizzazione dell'area e portare arredi e togliere la discarica dalle mura puniche».
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