AMARCORD
Le cabine per l'ascolto, i libri e le partiture: "Ricordi", tempio della musica sotto i portici di Palermo
Inaugurato nel 1957, Ricordi era la tappa obbligata di via Ruggero Settimo. Luciana, allora 22enne, ci racconta aneddoti e curiosità di un luogo storico della città
L’inaugurazione del negozio Ricordi di Palermo in Via Ruggero Settimo (Publifoto fotografo, 13 aprile 1957, Archivio Storico Ricordi, Milano)
Tra i più rinomati a Palermo c’era Ricordi, inaugurato nel marzo 1957, per anni sotto i portici di via Ruggero Settimo ad angolo con Via Magliocco.
Al piano terra, oltre alle novità e alle hit esposte in bella vista, le vetrine affacciate su strada lasciavano vedere anche l’interno, con i grandi cubi contenenti i dischi, allora rigorosamente in vinile, 33 e 45 giri, ma anche gli allora abituali 78 giri.
Il movimento in strada, in pieno centro, corrispondeva alla vitalità all’interno del negozio, che in breve diventò un luogo iconico e un punto di ritrovo importante per gli appassionati di musica e non solo.
Quasi come un moderno multistore, Ricordi si sviluppava su più piani.
Successivamente il piano ammezzato fu abolito e il reparto di musica classica venne trasferito al piano inferiore: questa la disposizione più frequente nella memoria dei palermitani.
La particolarità di Ricordi era l’assortimento incredibilmente vasto, nonché la professionalità e la competenza di tutto lo staff, fondamentale per assistere i clienti nell’acquisto.
Fin dall’inizio, l’allora ventiduenne Luciana Di Somma - più conosciuta col cognome del marito, Caminita - che aveva già esperienza nel settore, fece parte del team, insieme ad una altrettanto giovane Alba D’Accardi - in seguito titolare di Ellepì - al suo primo impiego.
Il regno di Luciana, caporeparto jazz e musica leggera, era il piano terra.
«Noi ci documentavamo costantemente – racconta - quando arrivavano i dischi nuovi, li ascoltavamo, studiavamo i testi, i nomi degli autori, leggevamo tutti i crediti; era l’unico modo per poter riconoscere ciò che la clientela ci chiedeva, magari canticchiando un motivo, oppure porgendoci dei foglietti scritti a penna, che spesso dovevamo interpretare e ci facevano sorridere per com’erano scritti.
I clienti si fidavano di noi - continua - dopo qualche mese conoscevamo i loro gusti e consigliavamo cosa acquistare, allora l’ascolto avveniva nelle cabine, noi mettevamo il disco nel giradischi e il cliente andava in cabina ad ascoltarlo; a volte ascoltavamo i dischi insieme, oppure compravano “sulla fiducia” e tornavano sempre entusiasti.
Era molto importante saper consigliare, intuire e indovinare cosa proporre. In assenza della tecnologia che oggi guida molti acquisti, noi eravamo il tramite fra il desideri del cliente e il disco da portare a casa».
Quando la città non era ancora estesa come adesso, Via Ruggero Settimo era il vero salotto di Palermo e Ricordi era un importante punto di ritrovo.
Anche se non dovevano comprare, molti palermitani andavano in negozio ad ascoltare musica e chiacchierare, magari prima dell’aperitivo perché in zona c’erano tanti bar, molto ben frequentati.
«Ogni giorno c’era un via vai incredibile – ricorda Luciana – abbiamo avuto la fortuna di avere una clientela di grande qualità, venivano molte persone importanti, dal direttore della Cassa di Risparmio a Renzo Barbera, Presidente del Palermo, oppure la mattina, dopo l’allenamento, arrivavano i giocatori della squadra e poi tanti professionisti affermati, molto conosciuti in città».
Tutti gli appassionati di musica trascorrevano ore da Ricordi e da clienti, nel tempo, diventavano anche amici; fra questi, tanti giovani musicisti alle prime armi, poi diventati professionisti molto apprezzati, come Enzo Randisi, Claudio Lo Cascio, Gianni Cavallaro, Giorgio Rosciglione e un giovanissimo Sal Genovese, che veniva da Montelepre.
«Spesso scendevano giù, si sedevano ad uno dei pianoforti e iniziavano a suonare – racconta Luciana, che è anche cantante e fino a un paio d’anni fa si esibiva professionalmente – la musica era una passione comune, ne parlavamo tanto.
In quel periodo iniziammo ad appassionarci al jazz e ad andare insieme ai concerti, oppure a casa di qualcuno o in alcune cantine dove si provava e si suonava. Insomma, siamo cresciuti insieme».
Anche per tutti gli artisti di passaggio in città, per un concerto o un evento, Ricordi era una tappa obbligata e già allora era consuetudine fare promozione incontrando i fans e trascorrere ore a firmare autografi.
«Sono stati incontri incredibili - spiega Luciana – da Claudio Villa a Mario Del Monaco, da Luigi Tenco, che era molto taciturno, a Franco Califano, con cui abbiamo trascorso dei pomeriggi davvero spassosi.
Tutti artisti di altissimo livello, anche internazionali, come Ella Fitzgerald o Louis Armstrong. Poiché parlavo bene l’inglese, io facevo da interprete e mi sono trovata a stretto contatto con questi mostri sacri per interi pomeriggi che non dimenticherò mai».
Da Ricordi i dischi erano catalogati per numero e tutto era riportato su un quaderno, ma Luciana, Alba e gli altri colleghi stupivano tutti perché non avevano bisogno di consultare nulla e sapevano a memoria dove trovare la maggior parte dei titoli.
«Con Alba eravamo molto amiche – ci tiene a dirlo Luciana, ancora addolorata per la sua scomparsa - ci raccontavamo tutto e non si può immaginare quanti corteggiatori avevamo, si mettevano con disinvoltura sotto i portici ad aspettare che uscissimo ma spesso noi due chiedevamo di uscire dalla porta di servizio su Piazzale Ungheria».
Luciana è un fiume in piena, a 84 anni conserva una mente lucidissima e una verve invidiabile, è davvero piacevole ascoltarla. La sua vita è costantemente legata al negozio Ricordi e alla musica e meriterebbe di essere raccontata a lungo.
Nel 1961, appena sposata, decise di lasciare il lavoro e Palermo per seguire il marito, musicista, ad Amsterdam e al ritorno, dopo circa due anni, fu fortemente voluta dall’allora direttore per l’apertura della filiale di Ricordi a Catania, nella centrale Via Etnea, dove rimase per oltre un anno.
Tornata a Palermo aprì un suo negozio in Viale Lazio, “Il Cubo”, che guidò per ben 16 anni e, dopo la sua chiusura, nel 1989 fu richiamata ancora da Ricordi per altri tre anni, nell’ultimo periodo dell’attività sotto i portici e per l’apertura del punto vendita in Via Cavour, che avvenne nel 1992, dove però scelse di non andare per affiancare il figlio - Dario Caminita, oggi affermato dj e producer - che stava avviando una propria attività dedicata alla musica.
La storia di Ricordi arrivò a una svolta quando la direzione decise di lasciare i locali per un problema di scadenza del contratto con il Banco di Sicilia, proprietario dell’immobile, così lo storico negozio abbandonò i portici per trasferirsi, nel novembre 1992, in una nuova sede più grande e moderna, in via Cavour, sempre su più piani, dove il marchio Ricordi resistette fino all’acquisizione da parte di Feltrinelli, ma questa è una storia più recente.
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