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L'ultimo incontro della Pilliu con Borsellino: "Scrisse il mio numero sull'agenda rossa"

Il ricordo del giudice Paolo Borsellino nelle parole di Savina Pilliu, la commerciante sarda che, insieme alla sorella, con fermezza disse no alla mafia negli anni '80

  • 19 luglio 2024

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Negli anni '80 la mafia aveva messo gli occhi sulle loro abitazioni di piazza Leoni, a Palermo, e loro con fermezza si erano opposte.

Savina e Maria Rosa Pilliu cercano l'aiuto del giudice Paolo Borsellino nell'estate del 1992. «La sua figura mi rimarrà per sempre impressa visivamente - spiega - parlo e lo vedo già dov'era e cosa faceva».

Fumava tanto. «Quella sigaretta quasi se la divorava - spiega - Non faceva domande, ti lasciava libera di parlare e ti faceva sentire a tuo agio. Ricordo la prima volta che entrai nel suo studio, aveva l'aria condizionata a palla, si rese subito conto che sentivo freddo e aprì la finestra».

Dopo due brevi incontri le sorelle Pilliu dovevano incontrarsi con Borsellino il 13 luglio, ma il giudice ebbe un contrattempo. La data successiva sarebbe stata il 15, giornata di festa per i palermitani.

Le sorelle sarde decidono di rimandare l'appuntamento: «Lui si scrisse il mio numero sulla famosa agenda rossa, dicendo che ci avrebbe richiamato. Ovviamente non successe mai e tutti sappiamo perchè».

L'uccisione del giudice Borsellino colpì molto le Pilliu: «Provai sgomento e dolore. Non riesco a concepire come qualcuno possa arrogarsi il diritto di decidere delle vite altrui».
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