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L'eparina tra i farmaci contro il Covid-19: l'Aifa dà il via libera alla sperimentazione

Tra i 14 i centri italiani coinvolti nello studio che sperimenteranno l'utilizzo dell'eparina su 300 pazienti, c'è anche il Policlinico "Vittorio Emanuele" di Catania

Balarm
La redazione
  • 14 aprile 2020

Lo sappiamo, la strada per ottenere il vaccino contro il Covid-19 è l'unica che ci possa far uscire dalla pandemia mondiale e dall'isolamento forzato in casa. E in quella che è una vera e propria lotta contro il tempo, le sperimentazioni e la ricerca per un vaccino (tra cui quello che potrebbe essere già somministrato alla fine del mese di aprile) hanno tempi lunghi necessari per il raggiungimento di un sicuro "lieto fine".

Nel frattempo, per fortuna, in queste settimane di emergenza sanitaria la ricerca scientifica non si è mai fermata e ha messo in campo le migliori menti per la sperimentazione e l'utilizzo di farmaci che possano aiutare a combattere l'ormai noto nemico invisibile.

Avevamo già fatto il punto sulla situazione dei farmaci utilizzati contro il Coronavirus grazie all'intervento pubblicato dal patologo di fama mondiale, Guido Silvestri, che aveva stilato un elenco di farmaci antivirali e antinfiammatori già in uso.
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Un elenco che è destinato ad allungarsi e che adesso potrebbe vedere un altro combattente in azione. Parliamo dell'eparina, un farmaco anticoagulante che ha avuto effetti positivi nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 e con un quadro clinico moderato o severo.

Dall'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) è stato dato il via libera alla sperimentazione attraverso la quale verrà valutata la sicurezza e l'efficacia dell'anticoagulante, somministrato a diversi dosaggi, nel migliorare il decorso della malattia.

In particolare, secondo quanto si legge sul sito de Il Messaggero - l'Aifa ha dato l'ok a uno studio multicentrico INHIXACOVID19 con l'anticoagulante eparina a basso peso molecolare (biosimilare di enoxaparina sodica).

Anche la Sicilia partecipa alla sperimentazione. Tra i 14 i centri italiani coinvolti nello studio che sperimenteranno l'utilizzo dell'eparina su 300 pazienti, c'è infatti l'azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

Gli altri centri distribuiti in tutta Italia sono: l'azienda ospedaliero-universitaria Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, l'azienda ospedaliero-universitaria di Parma, l'azienda ospedaliero-universitaria Integrata di Verona, azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Asst Cremona, Asst Spedali Civili di Brescia, Fondazione Poliambulanza di Brescia, Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Fg), Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Policlinico di Modena, Policlinico Universitario Gemelli di Roma, Unità operativa complessa Malattie infettive di Rimini e Forlì/Cesena dell'Ausl Romagna.

A fornire gratuitamente il farmaco ai 14 centri sarà l'azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group. Il farmaco in questione è l'Enoxaparina sodica: uno degli anticoagulanti più utilizzati per la prevenzione e la terapia delle tromboembolie venose e arteriose nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o allettati.

Tutti i 300 pazienti ammessi alla sperimentazione riceveranno enoxaparina biosimilare per via sottocutanea.

Lo studio sarà coordinato da Pierluigi Viale, ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Bologna e Direttore dell'Unità Operativa Malattie Infettive del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi.

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