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In Sicilia è "caccia" al ragno violino: si moltiplicano gli avvistamenti, cosa sappiamo

Dopo la morte del carabiniere per il morso di questa specie, tra le più pericolose d'Italia, scatta l'allarme nell'Isola. Sono casi rari, che cosa provoca il suo veleno

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 16 luglio 2024

Il ragno violino

Nel corso delle ultime ore la Sicilia è stata colpita da una grave perdita, con la morte del carabiniere Franco Aiello dovuta ad un morso di ragno violino, una delle poche specie velenose presenti in Italia.

Questo decesso ha fatto scattare nuovamente l’allarme nei confronti di questa specie, con diverse segnalazioni di avvistamenti, ad esempio nelle campagne palermitane e nissene, non confermati su tutta l’isola che sono state pubblicate sui social.

Da tempo il ragno violino – il suo vero nome è Loxosceles rufescens – rientra tra le specie considerate pericolose da parte degli zoologi italiani, ma a differenza di altri animali alieni che hanno ottenuto recentemente l’attenzione dei media e della cronaca, questa specie fa parte della fauna italiana praticamente da sempre e gli effetti del suo morso sono conosciuti da tempo.

Per chiarire cosa ha portato alla morte il carabiniere palermitano è doveroso quindi descrivere questa specie e quali sono gli effetti del suo veleno.
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Aiello era originario di Isole delle femmine, uno dei comuni che si trovano alle porte di Palermo, ma attualmente prestava servizio al capoluogo, all’interno delle squadre di militari che forniscono le scorte al Tribunale.

I suoi colleghi hanno dichiarato che era una persona estremamente gentile e che era noto a tutti per la sua professionalità.

Il 7 luglio scorso, Aiello aveva deciso di passare la domenica libera in campagna, per passare un po’ con la propria famiglia. Di ritorno a casa, aveva tuttavia dichiarato di aver subito un piccolo morso, all’altezza della caviglia, seppur in un primo momento ciò non ha destato molta preoccupazione.

Tra il lunedì e il mercoledì successivo, la situazione è invece peggiorata progressivamente, tanto da indurre il carabiniere a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale Cervello lo scorso 10 giugno.

Qui è rimasto ricoverato, fino alla tragica sera di venerdì 12 luglio, momento nel quale il suo corpo ha ceduto, tra la costernazione dei familiari e dei medici.

Questa non sarebbe la prima volta che il morso di un ragno violino viene ricollegato al decesso di una persona, ma bisogna tuttavia sottolineare il fatto che non tutti i morsi procurati da questi animali risultano mortali.

Il morso di un ragno violino ha infatti la caratteristica di risultare più pericoloso per quelle persone che risultano particolarmente sensibili ai morsi d’insetti e dei ragni, tanto che in questi casi il morso risulta fatale.

Rimane invece meno minaccioso per coloro che godono di un sistema immunitario maggiormente adattato ad affrontare il loro veleno, una situazione abbastanza comune tra le popolazioni che vivono all’interno del Bacino del Mediterraneo Il veleno di questa specie d’altronde è fra i più subdoli tra quelli prodotti dalla fauna europea.

Ha la particolarità di rendere indolore il morso nel breve periodo e nella maggioranza dei casi i suoi effetti si osservano diverse ore dopo l’inoculazione.

Anche il morso in sé può risultare innocuo, visto che i 2/3 dei ragni di questa specie effettuano morsi privi di veleno, in considerazione del fatto che produrlo presenta un alto costo energetico per il loro organismo.

La citotossina prodotta dal ragno violino provoca invece il loxoscelismo, una sindrome che comprende la formazione di un edema nella parte colpita dal morso, che precede di qualche ora la comparsa di un'ulcera necrotica, accompagnata da un intenso bruciore.

Quest’ulcera può essere più o meno estesa a secondo delle quantità di veleno iniettato dal ragno e della sensibilità del soggetto e deve essere trattata chirurgicamente, per evitare la diffusione d’infezioni nelle zone limitrofe.

Nei casi più gravi, tuttavia, il veleno del ragno violino può provocare anche coagulazione intravascolare disseminata, che favorisce la formazione di varie forme di trombosi, oltre a causare lesioni interne, dovute alla necrotizzazione dei capillari.

In generale, questa specie è comunque molto meno pericolosa rispetto i suoi congeneri (altre specie del genere Loxosceles) che abitano l’Australia o l’America, noti per produrre veleni capaci di uccidere dopo poche ore. Essendo un piccolo predatore notturno, inoltre, il ragno violino tende anche a scappare rispetto ad una minaccia, mordendo solo se infastidito.

Costruiscono il loro nascondiglio nelle piccole fessure del terreno o nelle intercapedini delle pareti nelle case abbandonate.

Non amando la luce, si rifuggono al buio e spesso vengono calpestati accidentalmente, quando si cammina per una stanza chiusa da tempo o per un sentiero abbandonato.

L’unica altra specie di ragno considerata velenosa in Europa è invece la malmignatta, o falsa vedova nera, in latino nota come Latrodectus tredecimguttatus.

Il suo veleno provoca sudorazione, nausea, conati di vomito, febbre, cefalea, erezioni dolorose e forti crampi addominali, ma è considerato anch’esso poco fatale, visto che i decessi sono avvenuti solo in sporadici casi, ovvero quando i soggetti morsicati erano sensibili ai morsi di ragno.
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