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Immagini che fanno male al cuore: come la siccità ha ridotto il "lago dei palermitani"

Con questo video vi mostriamo come il Lago di Piana sia a serio rischio. Una situazione drammatica che stanno vivendo anche gli altri invasi dell'Isola

Balarm
La redazione
  • 3 ottobre 2024

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Vi mostriamo alcune immagini che fanno davvero male al cuore: il Lago di Piana ridotto a poco più di una pozzanghera.

Con questo video di Carmelo Di Salvo, vi mostriamo come la siccità sta prosciugando anche quello che possiamo definire (senza esagerare) "il lago dei palermitani".

Proprio come sta avvenendo per altri bacini, a partire da quello che è passato per essere il simbolo dell'allarme siccità, il Lago di Pergusa, nonchè l'unico lago naturale della Sicilia.

Non va assolutamente bene neanche ai larghi artificiali, ossiagli invasi di raccolta dell'acqua come quello di Rosamarina e Poma, per restare nel Palermitano.

Tra questi c'è proprio il Lago di Piana, che l'anno scorso ha "festeggiato" 100 anni. I lavori di realizzazione della diga iniziarono nel 1921, ad opera dell’ingegnere Aurelio Drago, che progettò un invaso di circa 310 ettari d’estensione, fra le campagne dei comuni di Piana degli Albanesi e di Santa Cristina Gela. La realizzazione della diga però si completò solo durante l’estate del 1923, quando si realizzò lo sbarramento lungo il corso del fiume Belice Destro.
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Nell’arco di pochi anni, il lago divenne quasi da subito una delle risorse idriche più importanti della Sicilia Occidentale, fornendo acqua potabile non solo al capoluogo, ma anche a diversi altri comuni dell’hinterland palermitano.

Eppure in origine la diga nacque non tanto per la distribuzione idrica potabile, ma per procurare ingenti quantità di energia elettrica a una Palermo, che aveva appena concluso la realizzazione delle prime reti d’illuminazione cittadine.

Nella realtà poi la storia è andata diversamente tanto che negli anni la diga ha avuto dei riscontri positivi imprevisti sia sul fronte della biodiversità sia per il legame che i palermitani hanno stretto con essa. Aspetti a cui nessuno aveva probabilmente pensato cento anni fa.

Eppure così è stato e (speriamo) così è.

La siccità purtroppo mette a rischio intanto il suo ecosistema nonché le specie animali e vegetali che qui vivono. Basta pensare che le sue sponde sono considerate un'oasi per i volatili.

Il lago è infatti incastonato in una delle aree naturali più preziose fra quelli presenti tra le montagne di Palermo ed è abitato da un grandissimo numero di uccelli e rettili, che lo rendono un habitat unico nella Sicilia occidentale.

Un suo prosciugamento significherebbe perdere o vedere trasformato un luogo che, sebbene nato artificialmente, per tutti noi è un'oasi naturale da preservare e tutelare.
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