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Il Teatro Lelio (finalmente) rinasce a Palermo: stesso palco, ma un nome diverso

Chiuso nel 2020 dopo 30 anni di attività, il teatro di via Furitano, legato alla celebre famiglia d'arte, riapre ma sotto un'altra direzione artistica e un nuovo nome

Anna Brisciano
Collaboratrice
  • 11 gennaio 2024

Teatro Lelio

"Non è finita, finchè non è finita". A Palermo rinasce lo storico Teatro Lelio... ma in una nuova veste. Chiuso nel 2020 dopo 30 anni di attività, ora il teatro di via Antonio Furitano riapre sotto la guida di una nuova direzione artistica e con un nuovo nome: a febbraio infatti apre le porte il nuovo teatro “AppArte”, un teatro innovativo e tecnologico “2.0”.

Un nome, quello dei Lelio, celebre sulla scena italiana da secoli. Giuditta, erede della famiglia d'arte, fu un'attrice di grande rilievo, presente nei cast di importanti compagnie di prosa: fra tutte sono da ricordare le sue collaborazioni con Andrea Camilleri, Giorgio Albertazzi e Luigi Squarzina.

Il teatro Lelio, durante gli anni di apertura, ha sempre legato le sue rassegne al patrimonio artistico popolare palermitano, divenendo anche teatro comico sperimentale e successivamente accademia teatrale: un punto di riferimento per numerose generazioni di ragazzi e ragazze che, grazie all’impegno di Giuditta, si sono avvicinati per la prima volta al mondo della recitazione.
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Tra le opere prodotte: “La gatta sul tetto che scotta” e “La tempesta”, tratto da un’opera di William Shakespeare. La fondatrice dell’accademia aveva in programma di mettere in scena anche il “Prometeo incatenato”, ma purtroppo non ha fatto in tempo.

All’interno della struttura anche un’esposizione museale nel foyer, voluta e allestita dallo stesso Vincenzo Pandolfo, che contava la presenza di pupi siciliani e carretti della scuola palermitana.

La chiusura definitiva del teatro è stata preceduta dalla morte di Giuditta Lelio e del figlio Alessandro Fiorini nel 2017. A prendere le redini la figlia Simona Pandolfo che, dopo numerosi tentativi, nel 2020 ha preso la sofferta decisione, anche in seguito all’arrivo della pandemia e alla morte del padre, Vincenzo Pandolfo, di chiudere i battenti e abbassare il sipario.

Ma si sa “non è finita finché non è finita” e grazie alla “Cooperativa AppArte” il pubblico palermitano potrà presto ammirare il palcoscenico dell’ex teatro Lelio brillare di nuovo. È stato ristrutturato sia da un punto di vista strutturale che tecnologico. Tecnologie che coinvolgeranno la parte scenica, le luci e le riprese televisive girate all’interno.

«Lo definiamo un teatro “2.0” in quanto alla sua riapertura sarà dotato di una tecnologia non presente in tutta la Sicilia. Un teatro che vuole ripartire con la possibilità di creare produzioni e dare la possibilità ad attori e performer di prenderne parte - afferma il nuovo direttore artistico, Giuseppe Stancampiano - Un teatro che vuole essere accessibile a tutti. Non vogliamo soltanto mostrare, ma vorremmo far viaggiare il nostro pubblico con la fantasia».

L’obiettivo della nuova compagnia e della sua direzione artistica è quello di non perdere ma piuttosto recuperare il noto spazio culturale, facendo teatro ma attuandolo ai giorni d’oggi, attraverso l’utilizzo di una nuova tecnologia che possa arricchirlo e che permetta allo spettatore di apprezzare ancora di più la messa in scena dello spettacolo.

La cooperativa porterà sul palco rappresentazioni di propria produzione. Per ogni nuovo spettacolo verranno organizzati casting mirati.

Sono partite le prime selezioni. (In un nostro articolo i dettagli sui casting e le audizioni).

«I casting inizieranno sabato 13 gennaio. Sicuramente dovremmo organizzare qualche altra giornata di audizioni, in quanto non ci aspettavamo tutta questa affluenza di richieste. Ci sarà uno spettacolo inaugurale, che sarà mantenuto per qualche settimana. Il fine è quello di far comprendere cosa questo palco vuole offrire al proprio pubblico», conclude Giuseppe Stancampiano.
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